Se in Italia la sicurezza sul lavoro continua ad essere regolarmente disattesa, anche negli Stati Uniti ci sono situazioni che stanno destando enormi preoccupazioni tra i sindacati locali. È in particolare il caso di Rivian, che pure produce autovetture elettriche considerate tra le più avanzate in circolazione. Non altrettanto, però, può dirsi dei sistemi di sicurezza adottati all’interno dello stabilimento in cui vengono assemblate, quello di Normal, in Illinois. La lunga serie di incidenti in cui sono incappati i lavoratori che prestano il loro operato al suo interno ha infatti spinto le autorità a comminare un numero di sanzioni molto più alto rispetto alla media nazionale. A sostenerlo è Bloomberg, all’interno di un rapporto che ha gettato nuova luce sull’azienda, non proprio positiva.
Veicoli elettrici tra i più avanzati in circolazione, ma protezioni inadeguate per chi li assembla. Questa è la realtà nello stabilimento Rivian di Normal, in Illinois. Ad aprire uno squarcio nella narrazione da Mulino Bianco della casa statunitense è Bloomberg, con un rapporto in cui ricorda quella che è la realtà di ogni giorno sulla catena di montaggio dell’azienda.
Fratture al cranio, dita amputate o interventi chirurgici a causa di incidenti sul lavoro. Se questi sono i casi più eclatanti, molti lavoratori di Rivian affermano di sentirsi sotto pressione per mantenere la linea di produzione in movimento a tutti i costi. Stabilendo un facile collegamento tra questa eccessiva pressione e gli infortuni sul lavoro che possono conseguirne.
Il rapporto è stato pubblicato a seguito di una indagine che ha permesso agli estensori di parlare con numerosi dipendenti attuali ed ex dipendenti in merito alla vita nello stabilimento di Normal. Al termine di questo lavoro preliminare sono poi stati analizzati i dati dell’Amministrazione per la sicurezza e la salute sul lavoro (OSHA) degli Stati Uniti, stabilendo un confronto tra Rivian e altri marchi. Da cui l’azienda non esce bene.
Ben 16 violazioni gravi nel corso degli ultimi 21 mesi
Nonostante Rivian conduca la produzione dei suoi veicoli elettrici all’interno del solo stabilimento di Normal, ove produce anche i furgoni per le consegne di Amazon, più volte acclamati dalla critica, l’azienda vanta una serie di violazioni delle norme di sicurezza più elevata rispetto ad altre che pure devono provvedere a più siti produttivi.
Per capire meglio cosa stia accadendo, basterà ricordare che l’OSHA ha inflitto a Rivian ben 16 sanzioni per violazioni gravi nel corso degli ultimi 21 mesi. Il confronto con Toyota, General Motors, Nissan, Ford o Honda è assolutamente ingeneroso, considerato che nessuno di loro, nello stesso arco temporale, ha raggiunto la soglia critica delle 10 sanzioni. Mentre addirittura BMW, Volkswagen e Subaru non ne hanno mai ricevuto neanche uno.
Bloomberg ha naturalmente chiesto a Rivian di commentare quanto ricordato da OSHA e la risposta è stata sconcertante. L’azienda, infatti, ha sostenuto che le citazioni “serie” dell’OSHA sono state successivamente declassate o del tutto respinte. Il fatto è che proprio gli ex dipendenti dell’OSHA hanno ricordato ai giornalisti come l’organizzazione fosse solita declassare le citazioni solo per incoraggiare le case automobilistiche a migliorare la sicurezza ed evitare contenziosi.
Rivian si dichiara orgogliosa dei livelli di sicurezza conseguiti
Tra le tante violazioni ricordate nel rapporto di Bloomberg, spiccano i carrelli elevatori utilizzati per spingere i carrelli in giro per l’impianto e un tetto che perdeva nella parte della struttura in cui sono conservate le batterie. Situazioni dense di pericoli naturalmente messe in evidenza dai dipendenti di Rivian costretti a convivere con quelli latenti, giorno dopo giorno.
Una ex dipendente ha persino affermato di aver rigettato liquido blu dopo essere stata costretta a lavorare nel reparto verniciatura senza un adeguato respiratore. Situazioni naturalmente al limite, che però sono state allegramente sorvolate dalla dirigenza. Tanto che un portavoce di Rivian ha affermato, sempre a Bloomberg, che l’azienda ha sempre fornito tutte le attrezzature di sicurezza necessarie. Per poi concludere rilasciando una dichiarazione piena di orgoglio sul “solido record di sicurezza conseguito, che continua a migliorare di anno in anno“. Per fortuna, verrebbe da aggiungere.