Cinesi in vantaggio di 10 anni nell’automotive, occorre colmare il divario: “Ritardo di 10 anni, Stellantis investa in ricerca”. A parlare così all’Adnkronos è il vicepresidente della regione del Grand Est, Valerie Debord. “Aiutando i settori della ricerca e dello sviluppo a essere più uniti” dice. La crisi che sta subendo il settore dell’automotive a livello europeo è dettata dal fatto che “si producono grandi auto che però non corrispondono alla domanda di mercato”. La sfida per i gruppi come Stellantis o Renault è quella di mantenere in Europa lo sviluppo e la ricerca sulla tecnologia per l’elettrico e le batterie in modo “da non dover solo importare quanto prodotto dalla Cina”.
Cos’è il Grand Est francese
Il Grand Est francese è una delle 36 Regioni facente parte dell’Automotive Regions Alliance, insieme a 9 regioni italiane (Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Toscana, Abruzzo, Molise, Basilicata, Veneto e Umbria). Più altre 26 regioni europee dei più importanti Paesi del continente, fra cui Germania, Spagna e Francia. Per dare l’idea di che zone parliamo: insieme, questi territori alimentano un Pil pari a 5.000 miliardi di euro (superiore dell’8,7% rispetto alla media europea), il 34% del prodotto interno lordo europeo, oltre a rappresentare complessivamente 134 milioni di cittadini europei.
Merito creditizio di Stellantis: altra possibile tegola
Intanto, Donald Trump terrorizza le Case auto europee e americane, coi suoi propositi di dazi sulle importazioni da Europa, Messico e Canada. Lo ha affermato S&P Global in un rapporto di venerdì, avvisando di potenziali declassamenti del merito creditizio. Pertanto, ricavi giù del 17%, con ripercussioni a cascata. “Ci aspettiamo che le azioni di mitigazione rendano potenzialmente gestibili le tariffe più elevate, ma gli effetti combinati dei dazi, della regolamentazione più severa sulla CO2 in Europa dal 2025 e della pressione sugli utili derivante dalla concorrenza più forte in Cina ed Europa potrebbero aumentare il rischio di declassamenti”, ha affermato S&P. “Potrebbero verificarsi transizioni di rating laddove le tariffe aggravano altri venti contrari per il 2025”.
Le Case automobilistiche premium Volvo e Jaguar Land Rover, che producono principalmente in Europa, e i gruppi General Motors e Stellantis, che assemblano grandi volumi di auto in Messico e Canada, sono i più esposti alla minaccia di tariffe più elevate. Il presidente eletto Donald Trump ha affermato che imporrà un dazio del 25% sulle importazioni da Canada e Messico fino a quando non avessero represso la droga e i migranti che attraversavano il confine, una mossa che sembrerebbe violare un accordo di libero scambio tra i tre Paesi. Analisti ed esperti temono che le tariffe potrebbero essere più dannose per i produttori di automobili europei come Volkswagen e Stellantis e i loro fornitori di qualsiasi tariffa diretta sui beni dell’Ue.