Il presidente Usa Joe Biden ha farfugliato qualcosa del tipo: Stati Uniti e Israele stanno discutendo se colpire gli impianti petroliferi iraniani. Risultato, petrolio alle stelle. Perché i mercati erano già effervescenti per le tensioni in Medio Oriente. Questo può avere una prima ripercussione sui prezzi di benzina e diesel nel mondo e quindi anche in Italia. Qualora davvero il piano di Biden si concretizzasse, l’oro nero rischierebbe di schizzare ancora più su, con ripercussioni sui carburanti alle pompe e su chi guida le auto.
Che rischi
Basti dire che la quotazione del petrolio è salita del 5%. Brent a 77,56 dollari, ai massimi da un mesetto. Eppure, i pozzi in Libia hanno riaperto, idem i terminal d’esportazione bloccati da oltre un mese da Bengasi in reazione alle dispute con Tripoli sulla guida della Banca centrale.
Cosa c’è dietro
Di base, la rappresaglia di Israele contro l’Iran può prendere di mira il settore nevralgico dell’Oil&Gas, ossia una delle poche fonti di entrate di Teheran. Un modo per tagliare i viveri al nemico. Che esporta tuttora 1,7 milioni di barili al giorno di greggio. Alla fine, tutto questo si ripercuote sul prezzo della benzina, sugli automobilisti, sui costi delle merci che saliranno.