Rischio mega rincari per auto e componenti dopo i dazi scattati oggi: ecco perché

Ippolito Visconti Autore News Auto
I dazi USA verso Canada e Messico entrati oggi ufficialmente in vigore rischiano di causare a regime un effetto domino su tutto il comparto automotive.
I dazi USA verso Canada e Messico entrati oggi ufficialmente in vigore rischiano di causare a regime un effetto domino su tutto il comparto automotive.

Ripercussione numero uno dei dazi USA anti Canada e Messico entrati in vigore oggi, 4 marzo 2025: mega rincari per auto e componenti. Il calcolo lo fa Federcarozzieri, che ha elaborato alcune proiezioni sulle possibili ricadute delle nuove imposte sulle merci studiate dal governo americano. Le Case automobilistiche di tutto il mondo subiranno un duro impatto in termini di mancati profitti e perdite economiche. Questo perché sono molteplici i marchi che producono automobili in Canada e Messico: Volkswagen, Audi, BMW, Stellantis, Honda, Hyundai, Kia, Mazda, Toyota, Nissan. Infatti Honda farà la Civic in Indiana. Sulle merci canadesi e messicane, aliquota del 25%, mentre per quelle cinesi Trump ha firmato un ordine esecutivo per raddoppiare le tariffe doganali al 20%.

Dal Messico all’Italia: com’è possibile

Il Messico, dove si producono ogni anno 3,5 milioni di vetture, è il più grande Paese di origine per le auto vendute dal gruppo Volkswagen negli USA (il 44% delle vendite totali nel 2024), e il secondo per le auto destinate agli States di Stellantis (40% tra Canada e Messico), Nissan (31%), Mazda (23%), Honda (13%). Si stima una riduzione media degli utili tra il 5% e il 15%.

I dazi USA verso Canada e Messico entrati oggi ufficialmente in vigore rischiano di causare a regime un effetto domino su tutto il comparto automotive.

Parti auto, che guaio

A essere colpita anche tutta la filiera della componentistica. I dazi si applicherebbero infatti anche a airbag e cinture di sicurezza (prodotti da Autoliv), pneumatici (Michelin e Pirelli), sedili (Yanfeng), freni (Brembo), componenti per motori elettrici (Eurogroup Laminations). La conseguenza diretta per i cittadini sarebbe un rialzo dei prezzi di mercato di tutto il comparto auto, dai veicoli nuovi ai pezzi di ricambio. Federcarrozzieri ha elaborato delle proiezioni sull’entità degli impatti economici dei dazi. 

Prezzo medio in Italia oggi e domani

Nel 2024 il prezzo medio di una autovettura si è attestato in Italia a 30.096 euro, con una crescita enorme del +43% rispetto al periodo pre-covid (21 mila euro nel 2019), afferma il presidente di Federcarrozzieri, Davide Galli. I dazi rischiano di determinare a livello globale una nuova impennata dei listini delle auto, che nel 2025 potrebbero salire in media di 2.500/3.000 euro rispetto ai prezzi attuali come conseguenza delle politiche commerciali protezionistiche degli Usa che si ripercuoterebbero non solo su Messico, Canada o Cina, ma sull’intera filiera mondiale dell’automotive. 

Possibili aumenti dei listini

Ipotizzando un rincaro dei listini delle auto del 10%, i prezzi dei modelli base più venduti in Italia subirebbero le seguenti variazioni:

Fiat Panda (ibrida) + 1.595 euro

Jeep Avenger (benzina) +2.475 euro 

Citroën C3 (benzina) + 1.524 euro 

Toyota Yaris Cross (ibrida) + 2.865 euro 

Peugeot 208 (ibrida) +2.422 euro

Toyota Yaris (ibrida) +2.455 euro 

Lancia Ypsilon (ibrida) +2.390 euro 

Volkswagen T-Roc (benzina) +3.035 euro

Dazi USA anti UE: si vedrà

Secondo capitolo futuro per i dazi USA anti UE: ancora auto nel mirino. Ne sapremo di più nei prossimi giorni: forse, scatteranno il 2 aprile 2025.

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