Il 13 luglio 2023, la Commissione Europea ha proposto una misura potenzialmente impattante sulle vecchie auto. Secondo tale disposizione, è vietato effettuare riparazioni importanti sui veicoli di età superiore ai 15 anni. Alla politica hanno risposto con critiche vibranti i proprietari e i professionisti del settore.
Vecchie auto: la Commissione UE pensa di proibire gli interventi di riparazione
L’idea è considerare come “fuori uso” qualsiasi mezzo di età superiore ai 15 anni e con un chilometraggio elevato. Sarebbe prossimo alla fine della sua vita utile e non più riparabile, nemmeno in caso di guasto grave. Tra le operazioni proibite rientrano, ad esempio, la sostituzione del motore, del cambio, di certe componenti della carrozzeria o dei sistemi di sicurezza.
L’impatto della decisione rischia di essere significativo sia sui possessori dei vecchi veicoli sia sull’economia in generale. Nella prospettiva dei primi, ciò costituirebbe una restrizione considerevole, costringendoli a separarsi dalla macchina in caso di guasto serio, a prescindere dal valore affettivo o sentimentale che provano nei suoi confronti.
In ottica economica, il provvedimento potrebbe condurre a un aumento delle emissioni di gas serra. Infatti, spingerebbe all’acquisto di vetture nuove, generalmente meno efficienti nei consumi di carburante rispetto a quelle del passato.
Nonostante le opinioni negative riscosse, l’ente sovranazionale giustifica la politica messa in atto. Ciò poiché ritiene le vecchie auto meno efficienti nei consumi di carburante e più nocive per l’ambiente rispetto agli esemplari di ultima generazione. Inoltre, crede comporterà una riduzione del numero di incidenti stradali e a rafforzare la sicurezza stradale, considerando le importanti innovazioni apportate dalle Case sotto tale aspetto.
I professionisti del campo bocciano la normativa, poiché andrebbe ad avere delle conseguenze negative sull’economia e non comporterebbe un calo tanto significativo delle emissioni di gas serra. In aggiunta, considerano il provvedimento difficile da applicare, destinato a far aumentare le spese di demolizione dei mezzi. Comunque, la direttiva rimane in attesa di approvazione da parte del Parlamento e del Consiglio UE. Dunque, è prematuro dare delle sentenze definitive, perché, specie alla luce delle numerose opinioni contrarie, il pronunciamento finale rimane incerto. Poco ma sicuro, l’idea susciterà numerosi dibattiti nei mesi a venire.
La misura andrebbe a interessare da vicino i conducenti italiani. Infatti, il parco circolante della nostra penisola è tuttora avanzato, con un’età media di 12 anni e 6 mesi, stando ai dati diffusi dall’ACI nel suo Annuario Statistico sul 2022. Poco meno di una su cinque rientra nelle classi da Euro 0 a Euro 2, aventi almeno 19 anni. Sempre più vecchie sono altresì le rottamate, con una media di 18 anni e 2 mesi, nove in più rispetto a un anno prima.