Riduzione dell’inventario negli Stati Uniti: Stellantis sulla buona strada

Ippolito Visconti Autore News Auto
Il nuovo Chief Financial Officer di Stellantis Doug Ostermann si lancia subito per affrontare i problemi di inventario e di prodotto.
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Doug Ostermann (veterano delle operazioni di General Motors e Stellantis in Cina) e neo Chief Financial Officer della società euro-americana è perentorio: l’azienda è sulla sulla buona strada per raggiungere i suoi obiettivi di riduzione dell’inventario. Continua a combattere ostinatamente contro l’invenduto elevato: la ragione principale di un calo del 27 percento nelle vendite e del 20 percento nelle spedizioni nel terzo trimestre 2024. 

Brutto anatroccolo

Jeep (Chrysler) è stata per anni la gallina dalle uova d’oro. Profitti notevolissimi dal brand che si trrasformavano in utili per l’intero Gruppo. Con la soddisfazione di azionisti e consiglio d’amministrazione. Per questo il ceo Tavares ha sempre vinto, sino ai recenti profit warning. Di qui, i dubbi. Il problema è sorto proprio negli States, col marchio divenuto brutto anatroccolo: la magia finita e l’incubo iniziato.

Quali numeri

Ottimista Ostermann, il nuovo direttore finanziario annunciato nel ruolo soltanto tre settimane fa: “Stellantis sta facendo buoni progressi sulla riduzione delle scorte negli Stati Uniti, con oltre 50.000 unità in meno negli stock dei concessionari statunitensi nel terzo trimestre e almeno altre 30.000 unità in ottobre”. Così da migliorare le performance della multinazionale. “C’è certamente ancora del lavoro da fare, ma siamo in linea con il nostro obiettivo di ridurre le scorte dei concessionari statunitensi di 100.000 unità nel 2024. Abbiamo detto che avremmo ridotto gli stock entro fine anno a 330.000 unità. Siamo molto fiduciosi di poterlo fare già prima della fine di novembre”. Insomma, la riduzione delle scorte sta procedendo più rapidamente di quanto inizialmente previsto. Questo è molto positivo per la normalizzazione dell’attività delle concessionarie. Ci sono miglioramenti in agosto e settembre della quota di mercato mese su mese, passando da circa il 7% in luglio a più dell’8% attuale. Per ottobre, è previsto un +10% in termini di volume assoluto delle vendite.

Solidità di Stellantis

Stellantis ha un bilancio solido: “Abbiamo una forte liquidità e crediamo nella capacità del nostro modello di business di funzionare. Molte delle questioni aperte sono problemi operativi temporanei”, ha aggiunto Ostermann, durante la call con gli analisti, a commento dei risultati del terzo trimestre 2024. Il bilancio del Gruppo è in grado di assorbire quello che probabilmente sarà un flusso di cassa negativo quest’anno. Tutto questo, però, non avrà una portata tale da cambiare in modo significativo la politica sui dividendi.

Meno immatricolazioni per il ricambio di prodotti

“Il calo delle vendite che sta accusando Stellantis è frutto del ricambio dei prodotti che c’è attualmente in gamma – ha aggiunto Ostermann -. Stiamo lavorando per colmare i vuoti che si sono creati nell’offerta e abbiamo numerosi lanci in programma per il 2025, compreso quello della nuova Jeep Cherokee”. Che arriverà nella seconda metà del 2025 e sarà determinante per incrementare le vendite in Nordamerica. L’attuale generazione risale al 2014: un’eternità, specie rispetto alla feroce campagna di aggressione dei mercati da parte dei cinesi, che sfornano macchine inedite a getto continuo. Da febbraio 2024, inoltre, è stata interrotta la produzione.

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E Maserati?

Nel periodo in esame, il Tridente è crollato del 60% a 2.100 unità. Due motivi: uno, la Grecale; due, la flessione delle vendite in Cina. Nel rimpasto voluto da Tavares, il nuovo ad, Santo Ficili “è già duramente al lavoro per ripristinare la profittabilità del marchio”, sostiene Ostermann. Molti hanno detto che proprio questo brand era nel mirino del top manager lusitano quando dichiarò: se i marchi non fanno soldi, ce ne liberiamo. Nubi nere confermate dall’ex cfo Natalie Knight.

Chiosa sulle elettriche

Ostermann fiducioso riguardo a Citroën C3 (il 47% dei volumi con la variante a batteria) e Peugeot 3008 (25%). “Facciamo profitti sulle elettriche in Europa e puntiamo a ottenere utili pari a quelli delle termiche. Ci vorranno più anni del previsto, per ragioni legate a componentistica, batterie e mercato”. Inoltre “quella dell’accessibilità economica è una sfida per tutta l’industria, perché più incrementiamo la tecnologia nelle auto, più ce ne allontaniamo. L’obiettivo è lavorare per tenere sotto controllo i costi, anche perché Tavares è estremamente focalizzato su questo aspetto”.

Parola all’esperto: la sua analisi

L’analista Orwa Mohamad ha affermato che Stellantis ha bisogno di introdurre nuovi prodotti ed espandersi in segmenti aggiuntivi, lanciando più modelli europei negli Stati Uniti con il marchio Jeep. “Potrebbero anche aver bisogno di prendere in considerazione le acquisizioni in Nord America per rafforzare il loro portafoglio”, ha detto.

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