Proprio lì dove le vendite BMW vanno male, ossia la Cina, la Casa bavarese richiama quasi 700.000 auto. Tutto nasce – dice Automotive News – dai tappi difettosi della pompa del refrigerante montati su alcuni modelli. Questi potrebbero causare corrosione o ruggine. Alla base di possibili cortocircuiti e, in casi estremi, incendi. Un brutto colpo per i tedeschi nel Paese del Dragone: ritirerà 499.539 auto prodotte localmente e 188.371 veicoli importati dal 1° marzo 2025. Lo ha affermato l’amministrazione statale cinese per la regolamentazione del mercato. I modelli interessati includono veicoli Serie 3 e Serie 5 prodotti localmente, nonché diversi crossover Serie X importati. Le riparazioni pertinenti dovrebbero richiedere circa tre ore. I veicoli in Europa non sono interessati. Si prevede che tali guasti costeranno alla Casa automobilistica quasi un miliardo di euro per essere riparati.
Dopo Continental, altro guaio
A settembre, la società ha emesso un profit warning a causa di un richiamo globale di 1,5 milioni di auto relative a sistemi frenanti difettosi forniti da Continental AG. Ora, i possibili incendi in Cina. La sfortuna arriva tutta in una volta.
Situazione poco confortante
Nel terzo trimestre 2024, le spedizioni di auto a marchio BMW e Mini in Cina sono crollate del 30 percento, il calo più netto in più di quattro anni. Vanno male anche Mercedes e VW. Le aziende cinesi sfornano modelli gustosi e iper tecnologici a piè sospinto nell’ex Celeste Impero, mettendo in crisi i germanici. Ora, la ritorsione cinese anti dazi Ue sulle elettriche potrebbe riguardare anche tasse pesanti su BMW, Mercedes e VW esportate dalla Germania oltre la Grande Muraglia. Piove sul bagnato.