Cina, terra dalle infinite possibilità, come le praterie da esplorare per l’automotive: ecco perché Renault tratta con Xiaomi e Li Auto. Vuole partner nel Paese del Grande Dragone. Li cerca al Salone di Pechino, dove i top manager si incontrano per valutare il risiko auto del futuro. Obiettivo, macchine elettriche al 100%, intelligenti, molto evolute sotto il profilo tecnologico. Nessun segreto, ma tutto messo nero su bianco dal responsabile degli acquisti e delle partnership di Renault, François Provost, in un post su LinkedIn: “Il nostro ceo Luca de Meo si è impegnato in conversazioni cruciali con i leader del settore, tra cui i nostri partner Geely e Dongfeng, i fornitori chiave. Più nuovi attori come i fondatori di Li Auto e Xiaomi Technology”.
Renault tratta con Xiaomi e Li Auto: equilibri delicati
Renault è già partner nella joint venture Horse con il primo gruppo privato cinese, Geely. E collabora con Google e Qualcomm nello sviluppo degli abitacoli intelligenti. Sulla scacchiera, ci sono numerosi pezzi da far andare d’accordo. Infatti, la Cina fa paura a Usa e Unione europea. Che pensano a dazi pesanti contro le vetture cinesi, per difendere l’industria domestica. I colloqui al motorshow orientale si inseriscono in un quadro dove ci si muove con cautela e circospezione. Ma si sa: le vendite di auto prodotte da brand cinesi sono stimate in aumento dell’1% al 5% delle quote di mercato in soli tre anni (2021-2024) dall’AlixPartners Global Outlook. E quindi, le aziende orientali fanno gola. Chi non vorrebbe fidanzarsi con loro?
Cosa dice Luca de Meo
Per il manager italiano, c’è sì la necessità di proteggere il mercato europeo. Tuttavia è altrettanto cruciale imparare dalle competenze avanzate delle Case automobilistiche cinesi nel campo dei veicoli elettrici. Oltretutto, gli orientali sono una potenza anche a livello di software.
Sussidi giganteschi dalla Cina alle loro aziende
In più, il governo cinese spinge tantissimo. Stando al Kiel Institute for the World Economy, i sussidi dello Stato orientale alle industrie locali sono almeno minimo tre e massimo nove volte superiori a quelli concessi dai principali paesi dell’Ue e dell’Ocse. Difficile competere così. Meglio farseli amici, questi cinesi. Nel 2022 BYD ha ricevuto circa 2,1 miliardi di euro dal governo di Pechino. Che respinge ogni addebito.
I flirt fra Case Ue e Case cinesi
Renault non è la sola. Stellantis flirta con Leapmotor. Volkswagen parla con Xpeng, Horizon Robotics, ThunderSoft e Ark. Mercedes-Benz con BYD sul brand di lusso Denza. Una sorta di Monopoli, dove tutti mirano giustamente a primeggiare, a mangiare fette di mercato, a mettere basi solide per il futuro.