Renault quale è la percentuale di elettriche vendute sul totale?

Dario Marchetti Autore
In particolare sono quelli di Dacia a trainare le vendite del gruppo in questo ambito
Dacia Duster ibrida

Renault rappresenta un caso abbastanza strano, nell’ambito dell’industria automobilistica europea. Il gruppo transalpino guidato da Luca de Meo, infatti, è stato uno dei primi a scommettere sul mercato delle auto elettriche. Lo ha fatto già nel corso del 2011, quando fu lanciata la Renault Tweezy, seguita ad un solo anno di distanza dalla Zoe. Lanci seguiti da grande successo commerciale, soprattutto in considerazione del fatto che all’epoca le auto elettriche erano una parte estremamente residuale del mercato. Un successo che, però, non è stato più ripetuto negli anni successivi, ad onta del lancio delle edizioni elettriche di Megane e Scénic. Flop di fronte ai quali, però, la casa francese non si è certo stracciata le vesti. Tanto da spingere molti a chiedersi i motivi di questa apparente noncuranza.

Renault, le auto elettriche rappresentano appena il 7,6% delle immatricolazioni del gruppo

Nei giorni passati, i produttori di automobili hanno provveduto a presentare i risultati finanziari conseguiti nel corso del terzo trimestre dell’anno. Se Tesla ha visto salire alle stelle i suoi profitti, di converso altri, a partire da Mercedes, hanno visto crollare le vendite delle proprie auto elettriche. Con una conseguenza di largo raggio, ovvero il mantenimento dell’impegno nei confronti delle motorizzazioni tradizionali. Sino al caso limite di Stellantis, che per evitare multe da parte dell’UE il prossimo anno, in caso non dovessero salire le immatricolazioni di EV stopperebbe le vendite dei veicoli termici.

Renault Scenic elettrica

Renault è un altro attore che sta stentando non poco nella vendita di veicoli full electric. Come spiegato da Automobile Propre, la Renault Scénic, nonostante sia stata messa in vendita in primavera, non figura nella classifica delle 50 auto elettriche più vendute in tutta Europa nel passato mese di settembre.

I conti presentati dal Gruppo Renault, di cui fa parte anche Dacia, indicano che in questo terzo trimestre dell’anno ha consegnato 482.468 veicoli, il che rappresenta un calo del 5,6% rispetto allo stesso periodo del 2023. E anche se il fatturato del settore automobilistico è rimasto pressoché invariato, diminuendo appena dello 0,5%, si evidenzia il vero e proprio punto critico rappresentato dalle auto elettriche.

Nel segmento in esame, e in attesa delle prime consegne della nuova Renault 5 E-Tech, le vendite di auto elettriche hanno rappresentato appena il 7,6% delle immatricolazioni del Gruppo, mentre sono l’11,6% per la marca Renault. Dati ben al di sotto della media europea, che si attesta al 13,4%. L’azienda, però, non si pone assolutamente il problema. I non buoni risultati in questo particolare comparto, infatti, sono largamente compensati da un’altra scelta produttiva compiuta nel frattempo.

Perché Renault non è preoccupata?

Una così bassa percentuale delle vendite di auto elettriche sarebbe visto con grande preoccupazione da molti altri altri marchi e gruppi automobilistici. Rappresenterebbe infatti un vero e proprio macigno posto sulla strada per il conseguimento degli obiettivi che l’UE si è posta in termini di riduzione delle emissioni dei veicoli circolanti. Mancati i quali sarebbero automatiche multe astronomiche.

Renault Megane elettrica

Il Gruppo Renault ha però trovato da tempo la soluzione a questo possibile problema nella propria gamma, rimediando con l’indubbio successo commerciale dei propri modelli ibridi. Le vendite di veicoli elettrificati, grazie ad essi, rappresentano già il 30,2% del totale delle sue immatricolazioni. Con un altro dato significativo, quello rappresentato dal 3,4% in più collezionato rispetto allo scorso anno.

E scendendo nel dettaglio, si apprende che le immatricolazioni dei modelli ibridi sono cresciute in maniera clamorosa nello stesso periodo, attestandosi al 52,4%. Merito in particolare di Dacia, che propone queste motorizzazioni in modelli come Duster o Jogger, attestandosi al secondo posto del mercato ibrido continentale, alle spalle della sola Toyota.

Dati che concorrono facilmente a spiegare il motivo per il quale i sindacati francesi chiedano all’amministratore delegato del gruppo Renault, Luca de Meo, di spostare la produzione di auto ibride in Francia, in particolare di quelle al momento prodotte in Spagna. Viste con tutta evidenza come un’ancora di salvataggio anche a livello occupazionale.

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