Innanzi alla grandezza e alla possanza del Dragone, i politici dell’Unione europea (alle prese con le beghe su nomine e poltrone) si sentono intimoriti e sempre più disorientati: un ex alto funzionario governativo prevede che la produzione cinese di veicoli elettrici e ibridi plug-in supererà la soglia dei 10 milioni di unità nel 2024. Lo dice Wan Gang, presidente dell’Associazione cinese per la scienza e la tecnologia, al 15° incontro annuale dei nuovi campioni del Forum economico mondiale, noto anche come Forum estivo di Davos. Questo riflette il rapido sviluppo della Cina nei nuovi veicoli energetici (Nev) e il suo forte impegno per l’innovazione tecnologica e lo sviluppo verde, ha affermato Wan, che è anche ex ministro della scienza e della tecnologia, come riporta cnevpost.com.
La scalata del Dragone
Cinesi onesti: non mischiano le carte alterando in modo artificioso i dati. Non parlano di elettriche (Bev), ma di elettriche più ibride plug-in (Phev). Vediamo l’escalation.
1) Nel 2022, la produzione cinese di Nev è stata di 6,64 milioni di unità, in aumento del 102,22% rispetto al 2021, secondo i dati della China Passenger Car Association (Cpca). Le Bev sfornate l’anno scorso ammontano a 5,08 milioni, in aumento dell’87,36% su base annua, contribuendo per il 76,5% a tutta la produzione di Nev.
2) Nev che nel 2023 hanno raggiunto 8,91 milioni di unità, con un tasso di crescita del 34,15%. Le Bev prodotte nel 2023 sono schizzate a 6,11 milioni con un +20,08% (l’68,6% di Nev), mentre le Phev sono schizzate a 2,8 milioni di unità, in aumento del 79,95%.
3) Nei primi cinque mesi di quest’anno, la produzione cinese di Nev è stata pari a 3,64 milioni di unità, in crescita del 29,13% su base annua. Occhio: ibride plug-in con tasso di crescita superiore alle elettriche. Phev a 1,48 milioni e +86,06%, Bev a 2,16 milioni e +6,79%.
Irresistibilmente auto elettrica cinese
Il mondo osserva attonito: competitività, desiderio di stupire, tenacia, “animus pugnandi” (la volontà di combattere) dei cinesi nell’automotive sono uno choc per le burocrazie arrugginite del Vecchio Continente, alle prese con la spartizione delle seggiole nei massimi organi Ue.
Nuove batterie, nuovi primati
E ora, i colossi orientali studiano nuove batterie per auto elettriche ancora più efficienti: insaziabile Dragone. Proprio quelle batterie alla base delle elettriche costruite dalla Case occidentali. Qualche politico europea pensa a dazi minimi, medi o alti sulle elettriche cinesi? No problem: Pechino può scaraventare sul mercato l’esercito di auto ibride plug-in. Una sorta di giocatore di poker che piazza sul tavolo un punto sempre più elevato dell’avversario, nonostante questi insista a bluffare.