“Quanto vale la mia auto?”. Se ti fossi mai posti questa domanda… benvenuto nel club! Come te tanti altri se lo sono chiesti e se lo continuano a chiedere. Attribuire una quotazione corretta non è semplice poiché bisogna sempre prendere in analisi vari dettagli. Per un quadro completo della situazione nulla va trascurato, nemmeno le voci (solo) in apparenza secondarie. Muoversi nel mercato di seconda mano nasconde qualche insidia e fingere che non sia così rischia di peggiorare la situazione. Non tutti abbiamo competenze qualificate in materia e ritrovarsi con una controparte più ferrata in materia può dare il là a conseguenze davvero spiacevoli.
Se in passato la fregatura era spesso dietro l’angolo, oggi non abbiamo però di che lamentarci. Grazie all’ausilio dei moderni strumenti riusciamo a determinare con buona precisione il giusto corrispettivo da richiedere al potenziale compratore. Insomma, chiedersi “quanto vale la mia auto?” smetterà di rappresentare motivo di disagio e di nottatacce. Al di là del valore di rivendita, recuperare le informazioni in merito torna utile per ulteriori ragioni.
Pensiamo alla RC Auto: un suv premium, ad esempio della Mercedes, varrà ben meno rispetto a una graziosa city car, tipo la Fiat 500. Da una parte cambierà l’ammontare della polizza, dall’altra, ovviamente, il risarcimento aumenterà o diminuirà di pari passo. Il concetto è applicabile pure in merito alle garanzie accessorie, sottoscrivibili con la stessa compagnia o con terzi. Inoltre, le cifre da porre in preventivo da porre in preventivo non saranno di certo le stesse se a graffiarsi sarà un’Alfa Romeo o una Dacia. Dunque, ciò che ti andremo a spiegare ora saranno le numerose variabili di cui tener conto e i canali da interpellare per ottenere una stima accurata.
Quanto vale la mia auto? Le condizioni da tener presente
Stabilire con esattezza un congruo valore del mezzo implica un’analisi approfondita di molteplici parametri. Non bisogna lasciare nulla al caso. Di seguito ti andremo a illustrare le voci chiave da osservare. Si comincia da marchio e modello. Te lo anticipiamo e riteniamo superfluo soffermarci a lungo su tale aspetto. Certi esemplari addirittura accrescono il loro valore nel corso degli anni, ma senza sfociare nel collezionismo (roba per pochi fortunati appassionati), il prestigio di un brand e la popolarità di un modello incidono in maniera rilevante sul conteggio complessivo. La facilità di piazzare una data ha un peso determinante, anche qualora tu ti metta in relazione con un rivenditore professionista.
A sua volta, la data di immatricolazione è un fattore da mettere ben in luce. In linea generale, un veicolo di più recente immatricolazione tenderà ad avere una stima superiore, e viceversa. Allo stesso tempo sarebbe sbagliato generalizzare, poiché bisogna prendere in considerazione il possesso o meno delle credenziali per accedere al trattamento favorevole riconosciuto dal Governo nei confronti delle vetture d’epoca. Oltretutto, il popolo di appassionati delle quattro ruote è ben nutrito e le icone del passato emanano un fascino difficile da ignorare.
Passiamo adesso alle caratteristiche del motore. Se ti tiene aggiornato sugli sviluppi nel settore della mobilità saprai senza ombra di dubbio le pressioni esercitate dalle autorità europee affinché i Paesi membri dell’Unione Europea diano pieno avvio alla transizione ecologica tanto decantata negli ultimi anni. Un passo di importanza storica è stato compiuto proprio nel corso del 2022, quando la Commissione Europea ha deciso di bandire la commercializzazione dei veicoli a combustione termica nel 2035. Già nel presente si notano delle prese di coscienza rilevanti, pure da parte di Regioni e Amministrazioni Comunali. Tra le Zone a Traffico Limitato (ZTL), le misure di contenimento delle polveri sottili (PM10) e non solo gli enti locali sono finalmente scesi in campo.
L’idea di ritrovarsi con un mezzo al quale è proibita la circolazione in determinate aree delle città è un grosso deterrente. Il discorso pare destinato a complicarsi in futuro, con le discussioni sugli standard di omologazione Euro 7 in via di definizione. Qualcuno ha già lamentato la volontà delle parti di innalzare gli standard richiesti. Pertanto, quel dato veicolo ormai nel limbo potrebbe avere i giorni contati. E prima di incorrere in una pesante svalutazione sarebbe il caso di liberarsene, evitando di perdere tempo prezioso. Perché – qui è davvero appropriato dirlo – il tempo è denaro.
Per rispondere all’amletica domanda “quanto vale la mia auto?” non perdere di vista le dotazioni e gli accessori. È naturale, infatti, che una proposta entry-level non reggerà il confronto con una provvista di ogni comfort possibile e immaginabile. Giusto per rendere l’idea, la presenza o meno della trazione integrale o del cambio automatico conterà parecchio nel giudizio complessivo. Vale altrettanto riguardo ai sistemi tecnologici implementati nell’abitacolo, l’adozione di particolari finiture, di badge, di rivestimenti specifici, … Adesso i brand che hanno da sempre puntato sui volumi di massa hanno appreso l’abitudine di immettere in commercio delle edizioni speciali, a tiratura limitata. Ciò diverrà un notevole a tuo favore, se te ne saprai trarre giovamento. Alla pari di qualsiasi mercato la domanda può variare parecchio e in (rare) circostanze portare a quotazioni eccellenti.
Il numero dei chilometri percorsi è parimenti significativo. Un esemplare con tanti km “sul groppone” avrà appeal inferiore rapportato a uno poco impiegato, quasi illibato. Le aspettative di vita saranno ben maggiori nel secondo scenario, mentre gli interventi di manutenzione e riparazione da porre in preventivo saranno di gran lunga inferiori. Purtroppo, ancora oggi è diffusa la pratica di manomettere il fatidico numeretto sul cruscotto del conducente. Noi ti dissuadiamo dal farlo: oltre al concetto di etica, commetteresti una truffa contrattuale e non il meno grave reato di truffa in commercio, come qualcuno aveva sostenuto in passato. Tradotto: il giudice ha la possibilità di comminare delle sanzioni esemplari, specie nei confronti dei “furbetti sistematici”. Spulciando in articoli di cronaca emergono delle sanzioni pecuniarie da più di 100 mila euro (e addirittura da 250 mila euro…).
Infine, veniamo alle condizioni della macchina. Graffi visibili alla carrozzeria o, peggio, guasti alle componenti meccaniche giocano contro la stima complessiva. E anche difetti meno eclatanti, ad esempio dei rivestimenti non particolarmente curati, sono una carenza considerevole. A livello generale, ti raccomandiamo caldamente di dedicare le giuste attenzioni alla vettura poiché ciò andrà inevitabilmente a ripercuotersi sulle stime globali. L’ideale sarebbe recarsi in modo periodico presso l’officina di fiducia, al fine di conservarne in perfetto stato le condizioni. Così facendo, manterrai la quotazione su buoni livelli, naturalmente in rapporto al modello specifico.
Dopo aver analizzato i molteplici parametri chiediti “quanto vale la mia auto?”. Soltanto da un’analisi generale dei vari elementi riuscirai a tirare le somme e capire realmente il guadagno potenziale ottenibile. Riflettendoci bene riuscirai a intrattenere dei negoziati con la controparte, che esso sia un privato oppure un concessionario.
Preferisci qualcosa di meno laborioso? Il web ti viene in soccorso. Difatti, oggigiorno ci sono una marea di siti che, a titolo gratuito oppure a pagamento, ti daranno una mano nelle operazioni. In relazione alle voci da inserire su una piattaforma, gli algoritmi sviluppati dalle compagnie specializzate in merito saranno in grado di soddisfare la tua curiosità su “quanto vale la mia auto”. Nei tuoi panni ti consiglieremmo di impiegare lo strumento, senza prendere tutto come oro colato. Per ovvie ragioni, le condizioni effettive della vettura non sono contemplate e di sicuro non è poco.