Oggi in Italia ci sono circa 27.000 colonnine di ricarica per auto elettriche: 54.164 punti, con un circolante di 251.023 full electric (fonte Motus-E). Poche per il boom della mobilità green. Poche per l’obiettivo del governo Meloni di 6,6 milioni di ricaricabili nel 2030 dichiarato all’Ue. Allora, a seguito della emanazione dei decreti del ministero dell’Ambiente, il 28 giugno scorso sono stati pubblicati due Avvisi pubblici per la realizzazione di infrastrutture di ricarica elettrica nei centri urbani e sulle strade extraurbane. Un parto faticosissimo, dopo qualche flo passato.
Cosa fa l’esecutivo
Target: attivare, entro il 31 dicembre 2025, almeno 21.255 infrastrutture di ricarica, di cui 13.755 nei centri urbani e 7.500 sulle superstrade. Per il 2024 è previsto uno stanziamento di circa 640 milioni di euro, con le istanze di ammissione al beneficio che devono essere presentate tramite la piattaforma GSE (Gestore dei Servizi Energetici) dal 22 luglio 2024 al 6 ottobre 2024.
Wallbox, come procede
Intanto il governo ha dato il via alle procedure per la concessione dei 20 milioni di euro destinati ai contributi per l’acquisto e l’installazione di infrastrutture di ricarica domestiche, private e condominiali per l’anno 2024. Le domande per i contributi possono essere presentate tramite la piattaforma Invitalia a partire dallo 8 luglio scorso. Della serie: se la colonnina pubblica è lenta, occupata, in posti improbabili, allora viva il fai da te.