Come andrà il mercato delle auto nuove in Italia nel 2025? Elaborando i numeri con criteri scientifici, Dataforce ha deciso di sviluppare la stima ipotizzando due scenari.
Uno: zero multe
Primo scenario: l’Ue ci ripensa e non dà multe alle Case per sforamento dei limiti imposti di CO2 nel 2025. Allora, si dovrebbero raggiungere 1.623.000 vetture e 185.000 veicoli commerciali leggeri, ovvero un livello leggermente superiore a quello a cui ci si sta avviando nel 2024.
Pochissime elettriche
Quota di Bev raggiungibile: il 7% di market share, ovvero 3 punti in più rispetto all’attuale: circa 25.000 in consegna verranno posticipate come immatricolazione al 2025. L’anno prossimo, targate 803.000 auto a benzina, con una market share del 49,5% (inferiore di circa 2 punti rispetto al 2024). Un paio di punti di quota in meno anche per il diesel (con 271.000 nuove targhe): 16,7%. Le ibride “vere” dovrebbero salire al 17,5%, percentuale corrispondente a 284.000 immatricolazioni. Inalterata la quota delle auto a gas: 9,3%, cioè 151.000 unità.
Due: 15 miliardi di euro di multe
Nel secondo caso, con 15 miliardi di multe Ue alle Case, vendite auto nel 2025 a 1.109.000 unità (120.000 commerciali). Motivo? Meno termiche vendi, meno inquini, meno possibilità di pagare le ammende. E comunque, i costruttori dovrebbero versare le sanzioni anche in questo caso: il taglio non basta. Da pagare 1,8 miliardi. Un calo del 23% di auto nei confronti della media degli ultimi quattro anni. Ai livelli del 1975, in piena prima crisi petrolifera, periodo di domeniche a piedi e di targhe alterne.
Non c’è il massimo volume di Bev raggiungibile nel mercato Italia per Dataforce ipotizzato nello scenario migliore: 114.000 vetture e 5.000 veicoli commerciali leggeri. Elettriche al 10,3%. Auto a benzina al 44,4% (ben 7,4 punti in meno del 2024). Il diesel in crescita: dal 19,6% del 2024 al 23,2%, pari a quasi 260.000 immatricolazioni. La market share delle auto ibride (full+plug-in) scenderebbe al 14,5%. In flessione le auto a gas (dal 9,3% al 7,6%). L’emergenza sanitaria e quella industriale avevano provocato risultati immediati sul crollo delle immatricolazioni: similmente potrebbe accadere nel 2025. Uno tsunami sull’auto.