Ormai da giorni sul web infuria una vera e propria battaglia, avente come oggetto la tecnologia di guida autonoma di Tesla. All’inizio di questa settimana, infatti, lo YouTuber Mark Rober ha dato vita ad un esperimento dal quale i sistemi ottici utilizzati dalle vetture della casa californiana sono usciti malconci. Il raffronto coi lidar è stato riversato in un lungo video, intitolato “Can You Fool A Self Driving Car?” e ha provocato un gran numero di reazioni. Tra elogi e insulti, dopo giorni di tenzone qualcuno ha avuto un’idea migliore: ripetere il test e vedere se ne sortivano risultati diversi. Andiamo quindi a vedere com’è andata stavolta.
La reazione dei fans di Tesla
Il risultato del test di Rober può essere riassunto più o meno in tal modo: il sistema lidar mostra una maggiore capacità di vedere più chiaramente e con maggiore accuratezza in determinate situazioni rispetto ai sistemi ottici utilizzati da Tesla. E tutto ciò non dovrebbe sorprendere eccessivamente, considerando che stiamo parlando di un sistema radar ad alta definizione, in grado di rilevare oggetti anche in situazioni di completa oscurità.
Il video di Rober, però, ha anche messo in evidenza l’incapacità di Tesla di rilevare un muro che era stato dipinto in maniera tale da sembrare una vera strada. E qui, i fan del marchio non sono più riusciti a reggere, dando vita ad una reazione al minimo scomposta.
Questo almeno sino alla decisione di uno di loro, Kyle Paul, proprietario di un EV della casa statunitense. Il quale ha colto un punto di debolezza nella tesi di Rober, ovvero l’aver usato l’Autopilot, invece del Full Self-Driving. Decidendo quindi di ripetere lo stesso test con gli stessi parametri generali, ma utilizzando stavolta FSD. Ha diligentemente stampato il suo muro in modo tale da farlo sembrare proprio la strada reale su cui era appoggiato. E ha proceduto ad una serie di operazioni di guida con la sua Model Y.
In ognuna delle prove effettuate, la vettura non è stata in grado di vedere il muro finché non si è trovata a pochi centimetri da esso. E la tesi suggerita da Rober nel corso di un’intervista rilasciata, è che a procedere al riconoscimento sarebbero stati i sensori di parcheggio a ultrasuoni, piuttosto che la tecnologia di guida autonoma.
Le cose cambiano con un Cybertruck
Il test di Paul, però, non si è fermato qui. È infatti stato condotto sul luogo un Cybertruck, al fine di ripeterlo e qui le cose sono mutate in maniera significativa. Il pick-up avveniristico di Tesla, infatti, è riuscito a superare la prova a pieni voti. In particolare, riuscendosi a fermare da solo ogni volta che il muro iniziava ad essere vicino.
A dare vita ad una differenza così evidente un semplice fatto: non solo FSD è più avanzato dal punto di vista tecnologico rispetto ad Autopilot, ma il Cybertruck monta l’ultimo hardware FSD di Tesla chiamato HW4. Mentre la Model Y, un’edizione del modello del 2022, era a sua volta supportata da HW3.

Restano però alcuni punti inevasi, nel test di Paul. Come hanno fatto notare alcuni nella sezione commenti, non è stato testato FSD con un manichino o sotto la pioggia. Ovvero due contesti in cui sarebbe possibile vedere in maniera più realistica il comportamento del sistema in condizioni tipiche della quotidianità.
Naturalmente, la discussione intorno al video di Rober è destinata a proseguire ancora per qualche tempo. Al di là del rumore provocato e della formazione di due fazioni fieramente contrapposte, resta sul tavolo il problema vero, rappresentato dal fatto che le critiche all’approccio di Tesla alla guida autonoma non sembrano campate per aria. E dovrebbero essere prese in carico dalla stessa casa di Elon Musk, considerata la rilevanza del tema.