Produzione Stellantis che torna a salire: nel 2026, dice il ministro Urso

Ippolito Visconti Autore News Auto
Nel 2026 la produzione del Gruppo Stellantis tornerà a crescere grazie a nuovi modelli. 
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Il barometro dei rapporti fra Gruppo Stellantis e governo Meloni segna sereno, ma il 2025 sarà – a nostro avviso – di sofferenza: infatti, solo nel 2026 la produzione dell’azienda euro-americana tornerà a crescere grazie a nuovi modelli. Anche ibridi. Non l’anno prossimo, ma fra due anni. A confermarlo è stato il ministro delle Imprese Adolfo Urso, in un’intervista al Messaggero.

Un 2025 di fatica

Nel 2025, le fabbriche Stellants non torneranno – con ogni probabilità – ai livelli produttivi del passato. La causa numero uno è il flop delle auto elettriche. E nel 2026? La produzione della società risalirà del 50%, anche grazie a investimenti realizzati nel prossimo anno con nuove piattaforme produttive e nuovi modelli”, pure ibridi, dice Urso. Grazie a risorse per almeno due miliardi di euro, senza il supporto di risorse pubbliche. Lo Stato destinerà gli investimenti pubblici al sostegno delle piccole e medie imprese del comparto automotive, che già a gennaio avranno a disposizione un miliardo di euro. Importi di pari entità negli anni successivi.

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Bando Ue auto termiche 2035, guaio

L’Ue tira dritto per la sua strada: bando termico 2035, 16 miliardi di euro di multe nel 2025 per le Case troppo inquinanti. Qualsiasi richiesta dell’Italia è stata respinta con la massima fermezza da Bruxelles. Tuttavia, la partita non è chiusa: “La sostengono apertamente: 15 Paesi; la maggioranza dei gruppi europei, con in testa Popolari e Conservatori; l’Acea, che rappresenta le Case automobilistiche europee; le associazioni industriali di Italia, Germania, Francia, Spagna; e anche il sindacato si muove. L’Europa delle imprese e del lavoro è con noi”, dice il ministro.

In passato, obiettivi auto mancati

Ora si spera che le cose filino. In passato, niente obiettivo di un milione di veicoli l’anno Made in Italy by Stellantis entro il 2030, niente Case cinesi che investono da noi, nessun ripensamento Ue per le politiche automotive, addio agli ecobonus per la transizione elettrica. Adesso, i target cambiano. Si resta col fiato sospeso, per i livelli occupazionali. E per le eventuali tensioni sociali.

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