Non si ferma più la discesa della produzione mondiale di Toyota: a novembre 2024, giù per il decimo mese consecutivo, con 869.230 unità, in calo del 6,2% su novembre 2023. Inoltre, il numero uno del pianeta aveva archiviato ottobre 2024 con -0,8% su ottobre 2023: sicché le cose peggiorano. In Giappone, che rappresenta circa un terzo di quanto il gigante sforna, le auto uscite dalle linee sono diminuite del 9,3% a novembre, in parte a causa di un arresto di due giorni della produzione negli stabilimenti di Fujimatsu e Yoshiwara. Nel periodo gennaio-novembre, -5,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, a circa 8,75 milioni di veicoli, mentre le vendite globali viaggiavano a -1,2%. I dati includono i veicoli del marchio Lexus di Toyota, ma escludono quelli delle società del gruppo Hino e Daihatsu.
Cosa è successo in Usa e Cina
La produzione statunitense di Toyota è scesa dell’11,8%, registrando una lenta ripresa, sebbene la produzione dei modelli Grand Highlander e Lexus TX SUV sia ripresa a fine ottobre dopo un arresto di quattro mesi. Le macchine fatte nel Regno di Mezzo sono calate dell’1,6%, coi minivan Granvia e Sienna e con la berlina elettrica bZ3 (sviluppata assieme alla cine BYD) protagonisti.
Assalto a Pechino
Considerando che i Gruppi del Dragone fanno faville, Toyota ha deciso di costruire uno stabilimento indipendente a Shanghai e di iniziare a fare auto elettriche per il suo marchio di lusso Lexus a partire dal 2027: lo dice il quotidiano Nikkei. Insomma, tutti i nippo si riorganizzano contro il Celeste Impero: vedi Honda con Nissan. Il marchio delle tre ellissi (che rappresentano tre cuori: cliente, prodotto e progresso nel campo della tecnologia) è leader indiscusso dell’ibrido vero (non quei mezzi ibridi anomali leggeri); tuttavia è in ritardo nel suo percorso full electric rispetto alle indemoniate Case cinesi.
Vendite su a novembre 2024
Discorso del tutto diverso per le vendite globali, in rialzo per il secondo mese di fila, specie in Usa e Cina, ma questo non basta. Toyota ha visto le sue consegne mondiali aumentare dell’1,7% a 920.569 veicoli.
Toyota dona un milione di dollari all’insediamento di Donald Trump
Da segnalare che – negli Usa – Toyota fa le sue mosse così come qualsiasi altro colosso automotive e degli altri settori. Dopo che Ford e GM hanno dichiarato che avrebbero donato un milione di dollari ciascuna, anche il numero uno al mondo cerca di stringere amicizia con il presidente eletto Donald Trump: dona un milione di dollari all’insediamento del tycoon che ha stravinto le elezioni, sebbene i pronostici della stampa sinistroide lo davano per sconfitto sulla scorta di seri sondaggi. Come in premesse, non è solo l’automotive ad attivarsi per fare lobby: un milione di dollari pure da parte di Amazon e Meta. Il Ceo di OpenAI Sam Altman ha affermato che avrebbe fatto una donazione personale di un milione. Cosa c’entra The Donald con l’auto? Uno: vuole eliminare i bonus elettrici (non le colonnine). Due: intende imporre dazi sui beni (macchine incluse) provenienti da Messico e Canada, per uno shock alla catena di fornitura in tutto il settore automobilistico. Se qualche Casa auto cinese si azzardasse a costruire in Messico, passando dal Made in China al Made by China, pagherebbero comunque dazio.