Produzione Microlino in pausa: flop microcar elettriche per cinque ragioni

Ippolito Visconti Autore News Auto
La produzione della Microlino nella fabbrica torinese di La Loggia è in pausa. 
La produzione della Microlino nella fabbrica torinese di La Loggia è in pausa. 

L’assemblaggio della minicar elettrica Microlino è stato fermato, per le prossime settimane: una pausa, per adeguare i volumi alla domanda di mercato. Così da non avere stock di invenduto. La situazione nella fabbrica ex Cecomp è una normale dinamica industriale e la proprietà svizzera sta usando tutti gli strumenti a disposizione, inclusa la cassa integrazione. A prescindere da questo modello, in generale qual è il problema della microcar full electric in Italia? 

Cinque criticità

1. C’è scarsa chiarezza sugli incentivi alla domanda in Italia: sconti statali per chi compra auto elettriche o microcar sempre alla spina. La famiglia Ouboter, a capo della svizzera Micro Mobility System, azionista di maggioranza, ha criticato le politiche di aiuti di Bruxelles, pro SUV elettrici a discapito dei piccoli veicoli efficienti: “I SUV elettrici mastodontici con batterie sovradimensionate dominano il mercato e ricevono sussidi, mentre i piccoli veicoli elettrici efficienti vengono ignorati”.
2. Il Piano automotive UE non l’ha capito nessuno: la montagna ha partorito il topolino.
3. Le Case auto possono fare pooling comprando crediti verdi da cinesi e Tesla per non prendere le multe UE sulla CO2. I quadricicli sono una categoria omologativa soltanto europea, che non viene inserita nello schema di pooling per le emissioni di CO2: zero pooling per loro.
4. Per adesso, le kei car europee (le microcar elettriche) non godono di forti agevolazioni fiscali delle kei car in Giappone.
5. Difficile che le microcar elettriche abbiano identici incentivi delle auto elettriche. Le quali sottostanno alle prove agli urti, hanno le dotazioni di sicurezza di una vettura con un costo progettazione e studio costruzione superiori.

Non costa poco

La Microlino costa in versione base da 6 kWh 21.790 euro, senza dispositivi fondamentali in caso di emergenza e di impatto, come airbag e Abs+Esp: non poco, con questi chiari di Luna. Le kei car giapponesi hanno ben altre prestazioni e un minor prezzo, nel Sol Levante. Questo veicolo ha un limite, secondo noi: una sola porta d’accesso, in posizione anteriore e non laterale, a pochi centimetri dalle gambe e dal volto del guidatore. Parliamo di praticità e comfort, non di sicurezza, su cui non ci si può esprimere compiutamente se non andando a istinto.

La produzione della Microlino nella fabbrica torinese di La Loggia è in pausa. 

Torino ko

Così, l’ex capitale dell’auto – Torino – era e resta in crisi, che si tratti di vetture o quadricicli. Che sia Stellantis o la Microlino, minicar elettrica ispirata all’iconica Isetta degli anni Cinquanta. Inclusi veicoli come Fiat Topolino, Citroën Ami, Nissan Silence 04, c’è un incremento del 25% nel 2024 in Italia, ma solo 21.000 unità vendute (43.000 in Europa), non c’è nessun boom sperato da qualche influencer elettrizzante. Claudio Nota della FIM CISL esprime preoccupazione per il futuro dell’azienda, suggerendo l’uso di contratti di solidarietà, in vista di un 2025 difficile per l’intero comparto.

In attesa di repliche

Queste sono solo nostre opinioni. Comunque, se questa o altre aziende che fanno microcar volessero replicare, daremmo il dovuto spazio.

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