Al di là delle vendite (spesso influenzate da vari fattori come le consegne tardive e i bonus), è la produzione Stellantis 2024 in Italia a preoccupare per davvero. Abbiamo 475.090 veicoli e -36,8% rispetto al 2023. Le auto toccano il minimo storico di 283.090 unità (-45,7%), come nel 1956. Si ripiomba di colpo a 69 anni fa. Sono i numeri Fim-Cisl snocciolati dal segretario generale, Ferdinando Uliano.
Mirafiori da sprofondo rosso
Addirittura, lo storico stabilimento di Mirafiori a Torino crolla del 69,8% a quota 25.920 vetture, di cui 23.670 sono Fiat 500 Bev (flop epocale). Il restante è rappresentato da Maserati con 2.250 unità. L’impianto di Modena ha realizzato 260 veicoli (-79,1%). A Cassino, -45% di auto (26.850 veicoli): di cui il 20% Alfa Romeo Giulia, il 53% Alfa Romeo Stelvio e il 27% Maserati Grecale, anche elettrica. Pomigliano, dove viene realizzata la Panda, è il sito a -21,9% a 167.980 unità. A Melfi, -63,5% e 62.080 esemplari. C’è invece l’aumento dell’uso di ammortizzatori sociali e di chiusure anticipate di fine anno, coinvolgendo quasi 20 mila lavoratori.
Era la vecchia gestione, ma il 2025 si annuncia faticosissimo
È il risultato della gestione dell’ex Ceo Tavares. Si vedrà col nuovo amministratore delegato, quale che sia. Il responsabile Europa di Stellantis, Jean-Philippe Imparato, nell’incontro del 17 dicembre al ministero delle Imprese, è stato chiaro: “La situazione in termini di volumi non subirà significative modifiche nel corso del 2025 perché i nuovi lanci produttivi nel corso dell’anno di Melfi, Cassino e Mirafiori impatteranno nel 2026, dove ipotizzano di raggiungere le produzioni di 750 mila unità riscontrate nel 2023”.
Sindacati d’Europa uniti
Se l’Italia piange, gli altri Paesi non ridono. Infatti, dice Uliano, crollo dei volumi sui mercati e transizione verso elettrico e digitale sono “una tempesta perfetta che colpisce in maniera significativa tutta l’Europa e il suo tessuto industriale più rilevante”. Così, le organizzazioni sindacali europee di IndustriaAll Europe hanno organizzato una manifestazione il 5 febbraio 2025 a Bruxelles, che vedrà la partecipazione dei lavoratori metalmeccanici di tutto il Vecchio Continente.