Prezzi alti delle auto Stellantis per generare maggiori profitti: da sogno a incubo per Tavares

Ippolito Visconti Autore News Auto
All’inizio, il Gruppo ha incassa utili notevoli con Tavares. Ma negli ultimi mesi Stellantis era messa male.
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Facciamo un salto al 2021: grande fiducia in Tavares, che aveva portato in precedenza alla redditività PSA. Con la fusione fra francesi e FCA, coi rapidi tagli ai costi post matrimonio, e coi margini di profitto operativo al 13% nel 2023, euforia alle stelle fra gli azionisti. Si viaggiava al doppio degli utili dei rivali Volkswagen e Renault. Chi faceva notare che trattavasi di strategia di breve respiro non veniva ascoltato. La risposta era: gelosia per il successo altrui, per il reddito da capogiro di qualche ceo. Giunti al 2024, i guai si appalesano: prezzi alti delle auto Stellantis, Gruppo poco competitivo con gli altri tradizionali e coi cinesi. Jeep che soffoca, inventari gonfiati negli States. Di colpo, azionisti sulle spine. Profit warning a settembre e annuncio del ritiro del manager nel 2026.

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Numeri da dilanio

Target:  margine operativo a due cifre dopo la pandemia di Covid. Come? Con variazioni medie dei prezzi nei cinque principali mercati europei tra il 2021 e il 2024. Stellantis a +13%. Troppo.

Sotto la guida di Tavares, il Gruppo ha perso un terzo della quota di mercato in Europa: la penetrazione di Fiat in Europa s’è dimezzata all’1,8%. Quella di Citroën s’è ridotta al 2,2%, come mostrano i dati dell’associazione automobilistica europea Acea. Problemi per modelli come la Lancia Ypsilon, schizzata da 17.000 euro a 25.000 euro. A settembre 2024, il prezzo medio al dettaglio di una vettura del Gruppo nei 14 Paesi più grandi in Eurozona era di quasi 40.000 euro, superiore alla media degli altri concorrenti del mercato di massa, secondo i dati JATO Dynamics forniti a Reuters. Troppi i rivali iper aggressivi: i modelli della cinese SAIC (MG) a 32.500 euro; a 29.000 euro Renault, Mitsubishi e Suzuki. 

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Jeep: prezzi da panico in Usa

Sentiamo Erin Keating, analista esecutivo di Cox Automotive, cosa dice a Reuters: gli acquirenti sono rimasti scioccati dal fatto che le Jeep vendute al dettaglio a 35.000 dollari nel 2019 hanno superato i 60.000 dollari nel 2024, con alcuni modelli addirittura a un prezzo superiore a 100.000. S’è passati dal marchio Usa con rapporto fra qualità e listino eccezionale (robustezza e convenienza), a un brand di categoria superiore. Per fare più soldi e più in fretta. Un inseguimento a perdifiato verso il profitto. 

Pertanto, cali di vendite e quote di mercato; progetti a breve respiro; e magari Tavares poteva anche restare in sella, se solo i profitti fossero aumentati. Sarebbe stata sufficiente lei, la signora Jeep, eterna mietitrice di utili. Un marchio supersonico su 14. Ma è andato tutto a catafascio.

Elettriche: si pagano gli investimenti

Anche gli annunci delle elettriche un po’ meno care del solito, come la Citroën a corrente, non sono bastati: 23.000 euro. Non tanto. Ma costa 15.000 euro con un motore a combustione. La Fiat 500 a pila a 29.000 euro: un flop. Per garantire risparmi, i veicoli di medie dimensioni di Stellantis vengono sviluppati sulla stessa piattaforma tecnologica STLA Medium, mentre le più piccole utilizzano la piattaforma CMP di Peugeot. Qualche sovrapposizione di troppo che il pubblico non ha gradito. In quanto alla cinese Leapmotor, una scommessa misteriosa con esiti tutti da verificare. Da segnalare qualche cambiamento di strategia, che ha confuso consumatori e azionisti: prima sì di Tavares ai dazi Ue anti Cina, poi no. Una giravolta per lanciare il marchio numero 15 di Stellantis. Se ne occuperà il successore.

Primo effetto Trump

Oggi, lunedì 2 dicembre 2024, all’apertura delle Borse, il titolo Stellantis sprofonda addirittura dell’8%. I motivi? Zero certezze sul successore, anzitutto. Eppoi tutta la strategia da cambiare, col mutamento della mentalità: si andrà per vincere bene sul lungo periodo. Da paura l’inversione di tendenza, visto che a marzo 2024 l’azione girava attorno a 27 euro, mentre adesso siamo circa a 11,6 euro. Oltre alla tremenda Cina, iper competitiva e aggressiva, c’è la minaccia di dazi sulle importazioni di Donald Trump che si prepara a tornare alla Casa Bianca: con le tasse sulle auto Stellantis costruite fuori dagli Usa e importate negli States, le vendite andrebbero ancora più giù.

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