Porsche, terremoto: ora rischia anche Oliver Blume, già partito il toto-nomi

Dario Marchetti Autore
All’amministratore delegato si chiede di decidere tra la casa di Zuffenhausen e VW, lasciando il doppio incarico
Oliver Blume

In casa Porsche sembra in atto un vero e proprio terremoto. Le prime scosse si erano avvertite nei giorni passati, con la messa alla porta di Lutz Meschke, il direttore finanziario, e Detlev von Platen, responsabile commerciale. Ora, però, le nuove onde sismiche potrebbero dirigersi verso Oliver Blume, il CEO, il quale potrebbe pagare in maniera molto salata il non aver voluto scegliere, come gli era stato chiesto da più parti, l’abbandono del doppio incarico, derivante dal fatto di svolgere analoga mansione all’interno del gruppo Volkswagen.

Oliver Blume, si rincorrono le voci sulla sua sostituzione al vertice di Porsche

Oliver Blume è ormai da tempo oggetto di forti critiche. I detrattori gli imputano il fatto di non aver voluto scegliere tra Porsche e Volkswagen, continuando ad esercitare il ruolo di guida in entrambe le realtà, senza quindi concentrare il proprio sforzo in maniera da rendere meglio.

Oliver Blume

Ora, però, sembra che il consiglio di amministrazione della Porsche abbia deciso di non rimandare più la questione, soprattutto dopo la cacciata di Meschke e von Platen. E a metterlo ulteriormente sulla graticola è il quotidiano Handelsblatt, che non ha esitato a pubblicare un editoriale in cui ha chiesto senza mezzi termini a Blume di optare per uno dei due incarichi che somma al momento.

Nel caso in cui il top manager tedesco optasse per il gruppo Volkswagen, per la casa di Zuffenhausen inizierebbe la consueta giostra del toto-nomi. Del resto anticipata da una vera e propria lotta di potere che, secondo la Süddeutsche Zeitung sarebbe già in atto da settimane. Di cui, peraltro, proprio Meschke sarebbe stato la prima vittima. Secondo le indiscrezioni circolanti, infatti, il direttore finanziario avrebbe perso il sostegno delle famiglie Porsche e Piëch proprio per l’evidente ambizione di sostituire Blume.

Il doppio ruolo al centro delle critiche a Blume

La questione del doppio ruolo di Blume è ormai da tempo al centro delle critiche degli azionisti. In particolare da quando Porsche ha deciso di quotarsi in Borsa. Finché i risultati sono arrivati, i malumori sono rimasti sotto traccia, ma una volta che i conti hanno iniziato a peggiorare le critiche hanno iniziato a montare in maniera sempre più evidente.

E hanno trovato terreno fertile quando la casa tedesca si è trovata costretta a lasciare sul terreno un miliardo e mezzo di euro in termini di costi, il triplo delle previsioni iniziali, per la perdita del controllo delle spese relative al lancio di nuovi modelli. Cui si è aggiunto il profit warning sul 2023, con un taglio delle previsioni sia sui ricavi che sugli utili annuali.

Il tutto con la terribile crisi di Volkswagen imperante sullo sfondo. Un vero e proprio psicodramma per la Germania, concluso con un accordo il quale non ha però ancora messo del tutto al sicuro la casa di Wolfsburg. Tanto da disseminare nuovi dubbi sulla reale capacità di Blume di poter portare avanti con reale efficacia il doppio incarico.

È già scattato il toto-nomi

Ora la situazione precaria in cui versa l’intero gruppo VW, Porsche compresa, presenta il conto anche a Blume, come è logico che sia. E cresce il partito di chi gli chiede di operare finalmente una scelta e concentrarsi in tal senso. Naturalmente, in questo quadro è anche scattato il toto-nomi relativo alla sua sostituzione in casa Porsche, dando per scontato che il manager opti per la direzione dell’intero gruppo.

Oliver Blume

Nel corso delle ultime ore sono iniziate le indiscrezioni, che coinvolgono anche i due posti lasciati liberi da Meschke e von Platen. Per il primo i nomi più accreditati sono quelli di Holger Peters e Jürgen Rittersberger, ovvero coloro che ricoprono il ruolo di direttore finanziario all’interno di Skoda e Audi. Per sostituire von Platen i candidati sarebbero invece il responsabile commerciale di Volkswagen, Martin Sander, di Alexander Pollich, responsabile per le attività cinesi di Porsche, e di Marco Schubert, a sua volta responsabile Vendite e Marketing di Audi.

Per quanto concerne la rosa dei candidati alla sostituzione di Blume, i nomi al momento circolanti sono quelli di Klaus Zellmer, Gernot Döllner e Stefan Weckbach. Si tratta in tutti i casi di personaggi già molto noti dalle parti di Zuffenhausen. Zellmer è infatti amministratore delegato di Skoda, Döllner, guida Audi, mentre Weckbach ricopre l’incarico di responsabile delle strategie della Volkswagen.

Infine, Peter Bosch, altro nome che è stato citato dai media tedeschi. Si tratta dell’amministratore delegato della divisione software del gruppo Volkswagen, Cariad, ruolo che svolge dopo aver ricoperto quello di direttore produttivo all’interno di Bentley. Tutto è naturalmente collegato alla decisione che prenderà Blume o, in sua assenza, il consiglio di amministrazione della Porsche.

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