Porsche ha un obiettivo ben preciso: portare all’80% sul proprio totale le vendite relative ai veicoli elettrici entro il 2030. Un obiettivo meritevole di plauso, da un punto di vista ambientale, il quale rischia però di rivelarsi impresa improba. Proprio per evitare che questo piano diventi un boomerang, sta però cercando di approntarne di alternativi, a partire dalla prosecuzione delle vendite relative ai suoi modelli alimentati a combustione interna, che potrebbe proseguire per periodo più lungo di quanto, pure, era stato inizialmente pianificato.
La revisione di Cayman e Boxster si sta rivelando estremamente complicata
Tra i progetti che stanno affrontando una serie di difficoltà, ci sono in particolare quelli relativi alla revisione della Cayman e della Boxster. I due iconici modelli ICE della casa tedesca hanno messo in cantiere la trasformazione in EV, ma stando ad un rapporto che sta circolando in queste ore, elaborato in Germania, Porsche si ritrova di fronte ad una strettoia di non poco conto: non riesce ad eguagliare la dinamica di guida dei modelli ICE. Cui si aggiunge quello relativo al perfezionamento della chimica della batteria.
Per quanto concerne il secondo aspetto, Automobilwoche afferma che Porsche ha chiesto al fornitore di batterie Valmet Automotive di apportare una serie di modifiche, senza però essere disposta a pagarle per intero. Il mix tra i problemi descritti, potrebbero spingere la casa automobilistica a ritardare ulteriormente il lancio della prossima famiglia di modelli elettrici Boxster e Cayman.
Non sono, però, soltanto questi due modelli a creare grandi problemi alla casa tedesca. Porsche, infatti, aveva pianificato di lanciare una Cayenne completamente elettrica nel corso del 2026, un progetto che sembra destinato a subire significativi ritardi. Inoltre, i tecnici della casa hanno trascorso diversi anni lavorando ad un nuovo SUV a sette posti. Il modello, noto come K1, dovrebbe andare a posizionarsi sopra la Cayenne, ma anche per questo SUV la tempistica sembra destinata a dilatarsi.
Il rapporto afferma che Porsche è intenzionata a capire se la K1, originariamente sviluppata come un EV puro, possa essere modificata per adottare un motore a combustione. Per riuscirci, dovrebbe però dare vita ad un passaggio dalla Scalable Systems Platform (SSP) del gruppo VW a quella su cui è al momento costruita la Cayenne.
Porsche, c’è anche un problema di vendite lente
La riconsiderazione dei piani da parte di Porsche, è anche un risultato del rallentamento delle vendite in atto. In particolare, quelle europee della Taycan si sono inabissate, facendo registrare un crollo del 52%. Sono state solo 7.548 quelle vendute nel corso del 2024, un dato da considerare molto deludente. Mentre si sono fermate a 6.377 le unità di Macan completamente elettriche commercializzate nello stesso arco temporale. La domanda è talmente fiacca che l’azienda potrebbe optare per lo spostamento della produzione della Taycan da Zuffenhausen al suo stabilimento principale di Lipsia.
Anche in Cina le cose sembrano volgere al peggio. Sul più grande mercato mondiale, le vendite di Porsche sono diminuite del 29% e l’azienda continua a perdere terreno nei confronti dei concorrenti locali. Questi ultimi, infatti, non solo offrono una migliore tecnologia digitale, ma anche prestazioni analoghe a prezzi più contenuti.
A commentare quanto sta accadendo è l’analista Gardner Pedro Pacheco, il quale ha rilasciato la seguente dichiarazione a Auto News: “Prima, il potere del marchio Porsche era indiscusso, ma ora i consumatori cinesi si guardano intorno e trovano altre opzioni esistenti. L’inevitabile realtà è che i veicoli elettrici a batteria raggiungono le massime prestazioni in un modo molto più conveniente. Abbandonare i veicoli elettrici significa abbandonare la Cina”.
Per poi aggiungere: “La Cina detta il ritmo per il futuro delle auto premium. I marchi che non riescono a eccellere nel software e nelle prestazioni dei veicoli elettrici non solo perderanno quote di mercato in Cina, ma affronteranno problemi simili in Europa e negli Stati Uniti nel tempo”. Insomma, il trend cinese sta anticipando quello globale, prefigurando un futuro problematico per Porsche.