Per celebrare i 60 anni del modello e i 75 del marchio, la Porsche presenta un’edizione speciale della sua 911, il modello più rappresentativo della sua intera gamma. Senza nulla voler togliere a vetture di indubbia qualità costruttiva quali la Macan, la Panamera o la Cayenne, è lei l’esemplare più amato dal grande pubblico. In suo favore parlano i decenni di onorata militanza, ma anche la capacità di rimanere al passo coi tempi. Nonostante lungo i sei decenni siano cambiate tante cose nel mondo dell’auto, lei è rimasta lì dov’è, al centro della scena. Perché anche se le mode sono passeggere, la vera bellezza senza tempo resiste a qualsiasi minaccia, vera o presunta tale. Attraverso un’evoluzione intelligente, la Casa della Cavallina ha trovato dentro di sé sempre la capacità di rinnovarla, senza allontanare i fedelissimi legati all’originale.
Con la vettura qui ritratta si cerca di innalzare gli standard qualitativi, verso lidi mai raggiunti prima. Agli storici il nome non suonerà affatto nuovo, difatti venne già utilizzato nel lontano passato, più esattamente nell’arco degli anni Settanta. Allora caratterizza un bolide da competizione, i cui valori prestazionali erano il vero fiore all’occhiello. La tiratura scelta è molto limitata, pari a 1.963 unità, ovvero l’anno di nascita della Porsche 911. Andiamo allora a scoprirne le caratteristiche, a partire dall’estetica. Quale sarà il design conferito dal centro stile? In cosa si distingue rispetto al veicolo standard? A queste domande risponderemo in modo esaustivo.
In seconda battuta, ci interrogheremo sugli interni, provando a capire quali sono i tratti peculiari, tali da renderlo un modello unico e altamente ricercato dai collezionisti. La battuta finale sarà, invece, incentrata sulla gamma motori, nonché il listino prezzi. Gli ordini, lo anticipiamo, possono già essere inoltrati pure dall’Italia, che, del resto, rappresenta un mercato importante per il brand specializzato nel lusso.
Indice Show
Porsche 911 S/T: gli esterni
Per risalire alla origini della Porsche S/T dobbiamo riavvolgere di parecchio il nastro, poco dopo l’uscita dell’esemplare base. Correva il 1969 e venne concepito dai progettisti allo scopo di omologare il bolide in vista della partecipazione alle competizioni sportive. All’epoca l’ente organizzatore, la FIA, rivide le normative, con motori da 2.0 e 2.4 litri, nonché delle carreggiate allargate. Adeguarsi alle normative era l’unica via per mantenere un posto di primo piano nel settore. Oggi e soprattutto allora, il motorsport aveva un ruolo fondamentale nella campagna di marketing delle realtà delle quattro ruote. Tener testa alla creme de la creme e, perché no, avere la meglio significava dimostrare di avere la stoffa del fuoriclasse.
Sui principi adottati dalle istituzioni si basarono gli uomini di Zuffenhausen, i quali svilupparono la serie 992, l’interpretazione più leggera delle 911. Alla radice vi era la 911 GT3 RS e si sposavano i concetti delle GT3 Touring. Sia chiaro: si trattava di due proposte distinte tra loro, ma era evidente da dove fosse stata presa l’ispirazione. Nella fattispecie, vennero attinti degli spunti dalla configurazione più estreme, con l’aggiunta di ulteriori elementi degni di considerazione, tipo le appendici aerodinamiche nonché ulteriori idee introdotte per esaltare il comportamento al volante.
A livello estetico, la Porsche 911 S/T dei giorni nostri conta sull’Heritage Design Package, volto a incrementare l’immagine di esclusività. La tinta selezionata è la Shoreblue Metallic, a cui fanno da contrasto i cerchi in lega color Ceramica, nonché le grafiche opzionali con i numeri di gara (da 0 a 99). In aggiunta, vengono adottati, così come per gli interni (che tratteremo fra solo poche righe) i classici badge Porsche. I loghi 911 S/T e Porsche in coda in color oro mirano a esaltare la percezione di valore e il risultato è quello che abbiamo davanti ai nostri occhi.
Gli interni
L’Heritage Design Package è un contenuto extra, integrabile previo esborso di 17.505 euro . Coloro che desiderino tirare a lucido la Porsche 911 S/T celebrativa lo giudicheranno interessante, pure perché il lavoro compiuto coinvolge pure l’abitacolo.
Al di là dei classici loghi Porsche dei quali abbiamo appena parlato, si segnala il rivestimento in pelle semi-anilina Black e Classic Cognac con padiglione in tessuto Dinamica traforato. Inoltre, vengono aggiunti dei ricercati tocchi dello staff di riferimento firmati Porsche Exclusive Manufaktur, il reparto addetto alle produzioni di maggior prestigio.
Ai fortunati acquirenti verrà concessa l’opportunità di avere un veicolo su misura, che tenga conto dei suoi specifici gusti. In omaggio alla prima 911 è stata impiegata la grafica verde per la strumentazione e lo Sport Chrono. I sedili in CFRP (o, in alternativa, quelli elettrici, migliori in termini di comodità) contribuiscono a ridurre il peso a secco complessivo (norma DIN), di 1.380 kg. Il più basso dell’intera gamma, inferiore di 40 kg rispetto alla GT3 Touring provvista di cambio manuale. Allo stesso scopo sono stati implementati:
- cerchi in magnesio da 20 pollici all’anteriore con pneumatici 255/35 e da 21 pollici al posteriore con quelli da 315/30, che dalla RS si distinguono poiché più stretti;
- vetri alleggeriti;
- batteria al litio;
- impianto frenante carboceramico;
- volano monomassa della frizione in grado di ridurre il peso di 10,5 kg rispetto al sistema standard. In aggiunta, permette una risposta ottimizzata del motore.
Motori e prezzi
Confrontandola con la RS, la Porsche 911 S/T conferma diversi elementi in carbonio, vale a dire le portiere (con maniglie tradizionali), il tetto, il rollbar interno. Inoltre, presenta sempre i parafanghi anteriori allargati, la barra antirollio posteriore in CFRP e, last but not least, il motore. Si tratta dello stesso boxer da 4.0 litri, in grado di sviluppare una potenza di 525 CV, con un0importante differenza: se la RS punta sul PDK, qui è possibile esclusivamente abbinare la trasmissione manuale a sei marce con rapporti ravvicinati.
Ora sotto con le rinunce: l’ala posteriore attiva e i flap anteriori con cofano rivisto (al fine di ottimizzare i valori di downforce) non sono presenti, e lo stesso vale per l’asse posteriore sterzante. Al contrario della RS, qui l’habitat naturale non è la pista, bensì le strade aperte al traffico, ragion per cui l’approccio è meno radicale. Con le 911 precedentemente uscite in commercio condivide l’alettone mobile sul cofano posteriore, arricchito da un Gurney flap supplementare e degli accorgimenti nel paraurti anteriore e nella sottoscocca votato al bilanciamento.
Tra l’aerodinamica buona sì, ma non portata al limite, il boxer da 525 cavalli, la frizione alleggerita e la trasmissione manuale con rapporti corti, la Porsche 911 S/T raggiunge i 100 km/h da fermo in 3,7 secondi, meglio dei 3,9 secondi della GT3 Touring da 510 CV. In merito alla velocità di picco, è di 300 km/h limitata automaticamente.
La Porsche 911 S/T può essere ordinata al prezzo di 314.839 euro, escluso l’Heritage Design Package, da ordinare a parte.