Andare a toccare dei mostri sacri come la Porsche 911 è un azzardo. Si può, infatti, apportare dei correttivi “sbagliati”, tali da inferocire il pubblico di riferimento, che ha decretato il successo del mondo negli anni. Ai microfoni di Autocar, il responsabile del design degli esterni, Ingo Scheinhutte, ammette le difficoltà progettuali legate alla realizzazione dell’auto per i prossimi anni. Perché il settore sta avendo dei grossi cambiamenti e non possono ignorarli. Sul fronte opposto, però, ci sono gli appassionati di lunga data, legati allo spirito originale della mitica proposta. I ricordi evocati valgono più di qualsiasi meraviglia tecnologica promessa. In certi casi, applicare delle modifiche graduale, senza bruschi scossoni permette di favorire il processo di accettazione.
Come saranno esteticamente le prossime Porsche 911
Con la Porsche 911 il marchio della Cavallina ha tagliato dei grossi traguardi e al centro stile spetta il compito di dargli una prosecuzione. Soluzioni sperimentali quali la Mission X, svelata qualche mese fa, serviranno da ispirazione in differenti esemplari. Serviranno, per così dire, a definire il “corollario”, mentre la Porsche 911 rimarrà pressoché la stessa. Le rassicurazioni fornite dall’alto funzionario del Costruttore tedesco mirano a rassicurare la fanbase di vecchia data. Che fatica tuttora ad accettare l’avvento della mobilità a zero emissioni. Fin dal principio ha commissionato ai collaboratori il compito di sondare ogni sentiero in favore della potenza e dell’efficienza. Il ruolo occupato dalla macchina nella gamma è troppo significativo, perciò le meccaniche rimangono le stesse. Premesso che è un’opportunità da sfruttare, costituisce pure un limite. Lanciare nelle concessionarie qualcosa di lontano dall’immagine attuale avrebbe scatenato l’indignazione popolare.
In merito al powertrain, la 911 costituirà parte del 20 per cento dei modelli Porsche con combustione interna negli anni a venire. Il resto sarà a trazione elettrica. Un assist al bacio lo ha fornito la Commissione Europea, la quale ha concesso una deroga per gli eFuel al bando degli ICE del 2035. Dopo un lungo confronto, il cancellierato di Olaf Scholz ha strappato il via libera. In tanti l’hanno considerata una mossa politica, derivante dal forte ascendente della Germania sulle manovre comunitarie ed è difficile contraddire la teoria. Allo stato attuale dei lavori, lo sviluppo dei carburanti sintetici ha raggiunto uno stadio inferiore in confronto ai biocarburanti rifiutati dall’UE. Se compagnie del calibro di Eni e Q8 hanno installato delle stazioni di rifornimento con queste ultime, gli eFuel costituiscono un lontano miraggio. Le potenze tedesche cercheranno di trasformarlo in una realtà concreta. Verso la fine dello scorso anno la BMW ha cominciato a eseguire dei test su strada e la Porsche avrebbe tutto l’interesse a promuoverlo con la 911. In tal modo i motori a combustione interna rimarrebbero e gli appassionati di lungo periodo avrebbero esclusivamente da ringraziare.