Ponte sullo Stretto, Salvini: “se tutto ok, transitabile dal 2032”

M Magarini
Matteo Salvini

Presso la sede del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, si è tenuto un incontro tra il presidente del dicastero, Matteo Salvini, e le associazioni sindacali (Cgil, Cisl, Uil e Ugl). All’ordine del giorno, un confronto sul tanto ventilato progetto del Ponte sullo Stretto. Per il numero uno della Lega costituisce un’opera imprescindibile, che spera giunga al termine nel 2032. Qualora i lavori vadano avanti secondo i tempi e i modi stabiliti, l’inaugurazione sarà prevista fra poco meno di una decina d’anni. Da oltre trenta i diversi esecutivi che si sono avvicendati nella stanza dei bottoni hanno ventilato a più riprese la possibilità, senza, però, mai tagliare il traguardo finale.

Ponte sullo Stretto, obiettivo 2032: incontro tra Matteo Salvini e i sindacati

Matteo Salvini

Il vicepremier si è detto soddisfatto del faccia a faccia intrattenuto con i vari esponenti dei gruppi. Crede che la mattinata trascorsa abbia dato dei frutti, rivelandosi proficua e piena di contenuti. Ha ringraziato i sindacati per aver accettato l’invito, segno della volontà di trovare un punto di comune accordo. Ha avuto luogo il primo passo di un cammino e già entro la fine di giugno ne riparleranno. In tale occasione, ciascuna delle parti radunate attorno al tavolo ha presentato le idee in merito a questioni di differente natura. Si è trattato di una chiacchierata generale, che porterà alla convocazione di riunioni tematiche. Pur non essendo tutti sulla stessa lunghezza d’onda, gli attori coinvolti sono desiderose di fare il bene dell’Italia, ha concluso.

Le sigle intervenute hanno espresso opinioni molto diverse, praticamente agli antipodi, circa il Ponte sullo Stretto. Il segretario confederale Cisl, Andrea Cuccello, ha definito chiara la posizione del sindacato rappresentato. Premesso che occorrono delle revisioni, dettate dalle novità compiute in ambito tecnologico, sposano lo scopo di avviare il Ponte sullo Stretto, il quale, se eseguito nei termini sperati, rappresenterebbe uno straordinario volano per l’intero apparato infrastrutturale del Meridione.

Far ripartire il cantiere per la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina riscuote l’ok della Ugl, dati gli effetti positivi che ne scaturirebbero. Lo ha dichiarato Paolo Capone, che giudica i progressi nelle infrastrutture energetiche altrettanto cruciali. È dell’avviso che sia perlopiù una questione di superare le distanze ideologiche, ree di proseguire il felice andamento delle operazioni.

Dal canto suo, il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, ha evidenziato di aver manifestato opinione favorevole verso il Ponte dello Stretto. Ma vi sono delle questioni critiche a cui trovare prima rimedio, riguardanti, nello specifico, la Sicilia e la Calabria. Hanno invocato delle garanzie circa gli investimenti per le altre opere lasciate in sospeso.

Secondo la vicesegretaria generale della Cgil, Gianna Fracassi, il Ponte sullo Stretto non costituisce, al giorno d’oggi, una priorità. Le vere battaglie crede vadano combattute altrove, così come destinati i fondi statali. Nello specifico, è dell’avviso che occorra fornire una soluzione concreta alla mobilità delle persone. Con fare pragmatico, ha premuto sul perseguimento di obiettivi a breve-medio termine, aventi il fine di rafforzare sia la viabilità stradale sia quella ferroviaria, oltre a dare una svolta nelle attività industriali.

A nome del sindacato, Fracassi ha bocciato gli interventi adottati per quanto riguarda il Codice degli appalti, in quanto ne avallerebbe una sfilza infinita. In ogni caso, il tavolo organizzato per la giornata odierna – ha proseguito – ha avuto scopo prettamente informativo. Nel mentre, rimangono da definire diverse questioni, compreso il dumping contrattuale nel subappalto e le risorse del Pnrr. Non convincono le manovre dell’esecutivo, poiché ritenute frammentarie, prive di una visione organica, tale da consentirne l’effettivo perseguimento dei target stabiliti. Sono allarmati nel constatare l’assenza di idee concrete su un nuovo modello di mobilità sostenibile e varie altri temi di rilevanza sociale.

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