La polizza assicurativa RCA è quel genere di assicurazione che tutti gli automobilisti devono obbligatoriamente avere. Si tratta della polizza per la responsabilità civile verso terzi. È la legge che prevede l’obbligatorietà. Ed è a vantaggio dell’assicurato che questa polizza andrebbe sempre pagata per la opportuna copertura. Basti pensare a ciò che accadrebbe nel momento in cui un automobilista si renda responsabile di un sinistro se fosse sprovvisto di polizza. Finirebbe con il dover risarcire di tasca propria il o i danneggiati. E sia per i danni alle cose che per quelli alle persone. In termini pratici, un salasso. L‘assicurazione RCA è anticipata nel senso che l’automobilista deve pagarla in anticipo a copertura di un periodo successivo sia esso trimestrale, semestrale o annuale.
Polizza RCA: ecco quando la compagnia è tenuta al rimborso
Oggi però affrontiamo il caso di rimborso che spetta al contribuente, per la polizza RCA. Infatti in alcuni casi l’automobilista che ha già versato il premio, può chiedere alla compagnia il rimborso di quando ha pagato. Il caso più comune di assicurazione RCA rimborsata al contribuente e quindi all’assicurato è quello della vendita del veicolo. Nel momento in cui un assicurato vende il veicolo su cui l’assicurazione è in funzione, senza l’intenzione di passare la polizza ad altro veicolo, può chiedere alla compagnia la restituzione del premio pagato e non sfruttato. Per esempio chi a giugno scorso ha pagato una polizza annuale per la propria auto, e quindi fino al mese di giugno del 2023, nel caso in cui a dicembre vende l’auto, tutti i mesi che vanno da gennaio a giugno prossimo sono mesi di assicurazione pagate e non godute dall’automobilista. Stesso discorso in caso di rottamazione del veicolo o di vendita per espatrio.
Le tasse pagate resta tali e non finiscono a rimborso
Condizione principale per il rimborso è la mancata sostituzione del veicolo alienato, per qualsivoglia motivo, con uno nuovo. Infatti per la polizza RCA di un veicolo, in caso di cambio, anche l’assicurazione può essere trasferita dal precedente veicolo all’altro, e pure abbastanza facilmente. Si tratta di sostituire l’auto non più di proprietà con un’altra anche sul contratto di assicurazione. Nel caso in cui la sostituzione non avvenga, i soldi versati per le mensilità successive all’alienazione possono essere restituite. E questo avviene anche in caso di furto del veicolo. L’importo della restituzione è commisurato al periodo residuo di copertura. Naturalmente l’importo rimborsato sarà quello neutro da tasse e imposte, compresa la quota del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). In parole povere va considerato il premio netto, quello della polizza RCA e basta.
Come richiedere il rimborso all’assicurazione
In base alla motivazione dell’interruzione della copertura, cambia la modulistica da produrre alla compagnia. Infatti per ottenere il rimborso serve chiederlo alla propria compagnia di assicurazione. E serve allegare una determinata e particolare modulistica. Serve il certificato di demolizione per i casi di rottamazione. Ed il rimborso scatta dal giorno successivo alla demolizione. Per i casi si vendita o permuta, serve la copia del certificato di proprietà con la trascrizione del relativo atto di vendita. E naturalmente in caso di furto, serve la denuncia presentata alle autorità. Per quanto riguarda la parte di premio non goduta da rimborsare, la compagnia la calcolerà dal giorno successivo alla data del suddetto certificato di vendita, del certificato di demolizione o della denuncia. Infine occorre ricordare che il rimborso riguarda la polizza RCA. Ma non riguarda le garanzie accessorie come può essere quella furto e incendio o l’infortunio del conducente. Anzi, in questi casi il contraente deve continuare a pagare le eventuali rate e scadenze di questo garanzie accessorie anche dopo l’alienazione del veicolo.