Polestar: partnership per la ricarica “rapidissima”

Natale LiVecchi Autore Auto
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Polestar ha effettuato il suo primo investimento finanziario come azienda, puntando quindi su StoreDot ovvero l’innovatore della tecnologia legata a batterie destinatarie della ricarica rapida estrema. StoreDot è all’avanguardia nello sviluppo di batterie a ricarica rapida estrema a predominanza di silicio per veicoli elettrici. La società israeliana punta a produrre batterie per veicoli elettrici in grado di caricare fino a 160 chilometri di autonomia in soli cinque minuti, entro il 2024.

Tuttavia, il costruttore appartenente al Gruppo Geely non è il primo ad instaurare una collaborazione con il colosso israeliano; Polestar si unisce infatti ad un elenco di clienti che include Daimler, BP e Samsung, poiché i marchi cercano di migliorare i tempi di ricarica e l’autonomia dei propri veicoli elettrici. Ed è veloce, molto veloce. La tecnologia “100in5” di StoreDot è già sulla buona strada per fornire 100 miglia di autonomia (appunto 160 chilometri) dopo soli 5 minuti di ricarica già entro il 2024 ed è attualmente in fase di test nei principali OEM.

“La ricarica e l’ansia da autonomia sono preoccupazioni comuni che impediscono ai proprietari di auto con motore a combustione di passare ai veicoli elettrici”, ha affermato Thomas Ingenlath, CEO di Polestar. L’avanzata tecnologia delle batterie di StoreDot offre potenzialmente soluzioni reali a questi ostacoli. Se i progetti pilota di Polestar in collaborazione con StoreDot avranno successo, potremmo vedere queste soluzioni implementate nei nuovi modelli del marchio già entro il 2026.

Si comincerà dalla Polestar 0: una vettura completamente neutra

La chiave della nuova mission di Polestar è un nuovo piano necessario per creare una vettura climaticamente neutra entro il 2030. Questa dovrebbe chiamarsi Polestar 0 e avrà l’obiettivo che è già stato annunciato alla prima revisione annuale dell’azienda nel 2021 ovvero quello di mirare a mettere alcune cifre di risparmio mondiale dietro il marketing già ecologico del marchio e delle pratiche di produzione.

Nel febbraio di quest’anno, Polestar ha nominato i suoi partner e fornitori del settore che aiuteranno a decarbonizzare il processo di produzione end-to-end. Lavorerà con produttori del calibro di SSAB, Hydro, ZF, ZKW e Autoliv per sviluppare, ad esempio, acciaio privo di elementi fossili e ridurre il carbonio nella produzione di alluminio. È interessante notare che Polestar non sta perseguendo una politica di compensazione (piantare alberi per sostituire la CO2 prodotta durante la produzione di automobili) poiché il marchio automobilistico svedese mette in dubbio la fattibilità a lungo termine della pratica. Una dichiarazione rilasciata da Polestar suggerisce che “una foresta potrebbe essere tagliata, devastata da un incendio o alterata dai cambiamenti climatici”, ponendo così fine a qualsiasi beneficio di questo tipo.

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Ecco il piano

Polestar ha già integrato gli obiettivi climatici nel suo sistema di bonus per i dipendenti, ma ora sta adottando un approccio più visibile: le credenziali di impronta di carbonio sono pubblicate in Polestar Spaces e online per tutti i modelli futuri, a partire dalla 2, allo stesso modo di come si può apprezzare ad esempio quante calorie contiene un Big Mac.

Resta da vedere se le persone adotteranno un approccio simile alla trasparenza come quello ipotizzato da Polestar, come fanno nel caso di McDonald’s. Va detto che le Polestars non saranno semplicemente delle “Volvo elettrificate”, di conseguenza il costruttore sarà svincolato da questa eventualità e ogni nuova Polestar sarà progettata maggiormente intorno all’individuo e sarà più progressista e orientata alle prestazioni.

La volontà è quella di offrire più auto elettriche rispetto a qualsiasi offerta attuale. Polestar realizzerà vetture davvero piacevoli da guidare in termini di maneggevolezza, sterzo e prestazioni complessive per una guida coerente con l’utilizzo giornaliero.

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