Polestar 5: completamente svelata dai brevetti

Natale LiVecchi Autore Auto
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Il progetto definitivo della prossima berlina sportiva elettrica del costruttore svedese, la Polestar 5, è stato completamente svelato da una serie di render presentati all’European Intellectual Property Office (EUIPO); l’ufficio brevetti dell’UE.

La Polestar 5 rappresenta una vera e propria evoluzione dell’imponente concept Precept del 2020, e come tale arriverà nelle concessionarie con proporzioni piuttosto familiari ovvero quelle da coupé con passo lungo che si allineano a quelle di rivali come la Mercedes EQS. Solo le caratteristiche più stravaganti del concept, come le sue pieghe laterali fortemente accentuate, gli specchietti retrovisori esterni digitali ultrasottili, le porte posteriori con apertura controvento e i cerchi in lega sovradimensionati, sembrano essere state “vittime” del processo di omologazione.

Una presentazione completa delle specifiche di produzione non è prevista fino alla fine del prossimo anno, ma Polestar ha già confermato che la sua nuova ammiraglia otterrà “livelli da supercar” in termini di rigidità del corpo vettura in virtù dell’utilizzo di una piattaforma completamente nuova sviluppata in una nuova base ingegneristica nel Warwickshire.

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La Polestar 5 sarà la prima vettura non proveniente da una base Volvo

La Polestar 5 è la prima vettura del costruttore ad essere sviluppata nel Regno Unito, nonché la prima “sviluppata da Polestar per Polestar”, piuttosto che derivata da una base Volvo secondo quanto ammesso dal direttore dell’ingegneria di Polestar, Steve Swift, agli inglesi di Autocar all’inizio di quest’anno.

Il corpo di Polestar 5 è costruito principalmente in alluminio, con altre sezioni in alluminio formato a caldo, a freddo, pressofuso ed estruso. È questa struttura in alluminio incollato che offre all’auto livelli di rigidità torsionale da supercar, che è fondamentale per una guida e una dinamica di guida ai vertici della categoria, ha ammesso Dave Kane, ingegnere capo di Polestar UK.

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Il capo della ricerca e sviluppo del Regno Unito, Pete Allen, ha aggiunto che un obiettivo per la futura Polestar 5 è quello di fornire i migliori livelli di dinamica della sua categoria, e questo necessita innanzitutto di una ottima piattaforma. A tal fine, la carrozzeria della nuova 5 offre livelli di rigidità torsionale elevati grazie anche al largo utilizzo della fibra di carbonio, come se fosse un modello sportivo a due porte. La Porsche Taycan rappresenta, ad esempio, un’ovvia rivale della Polestar 5 e si ritiene che il costruttore ne abbia una presso la sua struttura per scopi di benchmarking come fanno anche altre case produttrici di automobili. Tuttavia, il costruttore svedese vuole creare un’auto con una maggiore propensione alla quotidianità, piuttosto che inseguire una maneggevolezza da sportiva.

È piuttosto importante la cura aerodinamica

Ulteriori sviluppi includono l’aerodinamica del sottoscocca derivata dal motorsport e una forma del corpo particolarmente efficiente. Polestar non sta ancora discutendo i dettagli del gruppo propulsore e della batteria della futura 5, i cui test del prototipo sono già in corso nel Regno Unito e nel Circolo Polare Artico, ma si prevede che i livelli di prestazioni saranno prodigiosi data la sua posizione al vertice della gamma nella linea Polestar. Tuttavia, Swift ha rivelato che c’è qualche “interessante proprietà intellettuale” nella tecnologia applicata al pacco batteria.

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Gli ingegneri Polestar sono riusciti a mantenere l’aspetto della concept car Precept fino alla produzione. La vettura sembrerà quindi molto simile al concept visto di recente, rimane infatti l’ampio tetto panoramico, il passo lungo e l’altezza molto ridotta. Va detto inoltre che gran parte del lavoro di ingegneria messo in pratica a bordo della Polestar 5 viene svolto pensando ai futuri prodotti del marchio. C’è “molta scalabilità” nella nuova piattaforma, ha affermato Swift. “Inizi con un’auto prima, poi guardi i prodotti in altri spazi, poi in quanti di quegli spazi possiamo giocare mentre progettiamo. Fa parte del futuro, sicuramente”, ha proseguito.

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