Polestar ha annunciato un passo significativo con l’avvio della produzione della sua nuova Polestar 4. Questo evento segna un momento importante per il produttore svedese, con le prime consegne in Cina previste entro la fine del 2023. L’espansione globale seguirà presto, con il lancio ufficiale nei mercati internazionali all’inizio del 2024.
La Polestar 4, il primo modello del costruttore svedese ad essere prodotto nell’avanzato stabilimento di Hangzhou Bay di Geely, si distingue per le sue qualità ecologiche. La fabbrica opera con energia rinnovabile, compresa quella fotovoltaica generata in loco, e si avvale di certificazioni come l’I-REC per l’energia idroelettrica. Queste scelte sostenibili hanno permesso alla Polestar 4 di vantare l’impronta di carbonio più bassa tra i modelli della casa automobilistica al momento del lancio.
Polestar 4: in Cina è iniziata la produzione del nuovo modello elettrico
In linea con la sua filosofia ecologica, lo stabilimento cinese impiega tecnologie all’avanguardia per minimizzare l’impatto ambientale, come la passivazione esente da cromo e l’utilizzo di vernici a base d’acqua.
Inoltre, ha implementato metodi innovativi per ridurre rifiuti e consumi energetici, tra cui l’impiego di un concentratore rotativo e di un ossidatore termico rigenerativo per il trattamento dei gas di scarico.
Thomas Ingenlath, CEO di Polestar, ha sottolineato l’importanza della nuova Polestar 4 nella gamma dell’azienda. Il SUV coupé 100% elettrico si distingue per design e prestazioni, offrendo caratteristiche uniche come il lunotto virtuale con specchietto retrovisore digitale. Ingenlath ha evidenziato inoltre il ruolo di questo EV nel consolidare la posizione di Polestar nel mercato dei veicoli elettrici ad alte prestazioni.
Presentato in anteprima al Salone di Shanghai 2023, questo modello si posiziona strategicamente tra la Polestar 2 e 3 in termini di dimensioni e prezzo. Oltre ad incorporare elementi di design dalle concept car del brand, è il veicolo di produzione più veloce di Polestar.
Infine, a partire dalla seconda metà del 2025, è prevista un’ulteriore produzione a Busan (Corea del Sud) per soddisfare la domanda locale e quella dei mercati nordamericani.