Polestar, la casa automobilistica sorta da una costola della Volvo e parte integrante della galassia Geely, ha appena immesso sul mercato la sua ultima creazione. Si tratta della Polestar 4, che si è presentata sul mercato con una ricetta inedita: si tratta infatti della prima auto di serie priva di lunotto posteriore, sostituito da una telecamera cui spetta il compito di mostrare tutto ciò che avviene alle spalle della vettura.
Il veicolo va a posizionarsi esattamente a metà strada tra la classica berlina e la più imponente SUV, presentandosi a tutti gli gli effetti alla stregua di una crossover di lusso. E per catturare lo sguardo degli appassionati, si affida a un design connotato da audacia e raffinatezza al contempo. La speranza è naturalmente di calamitare anche le vendite, in un momento che si prospetta complicato per tutti sul mercato europeo. Ma andiamo a vedere più da vicino il modello.
Polestar 4: come si presenta
Come ricordato all’inizio, Polestar 4 evidenzia un design connotato dal mix tra la voglia di stupire e una grande eleganza. A impressionare sin dal primo sguardo è il frontale, che si presenta basso e affilato, andandosi a fondere in maniera estremamente armoniosa con il tetto ad arco. Un tetto che sembra in sospensione, chiudendo la sua traiettoria con la coda appena abbozzata.
Proprio il tetto è da considerare come un altro dei suoi tratti distintivi. Panoramico e in vetro, la sua estensione provvede alla copertura anche dei passeggeri alloggiati sui sedili posteriori. In tal modo, l’abitacolo viene letteralmente inondato di luce, conferendo al veicolo un aspetto spazioso e arioso.
Se gli esterni sono caratterizzati da linee pulite ed essenziali, in linea con il razionalismo nordico, l’ambiente interno si presenta a sua volta contrassegnato dal minimalismo. I materiali riciclati di alta qualità, infatti, assumono il dominio dello stesso, sino a risultare un vero e proprio manifesto a favore della sostenibilità. Una dichiarazione di intenti vera e propria, quella di Polestar 4.
I tasti fisici sono quasi del tutto assenti
Altra cosa da sottolineare nella nuova Polestar 4, è la quasi totale assenza dei tasti fisici. Una scelta che va in controtendenza con l’orientamento che inizia a farsi largo in molte case, a partire da Hyundai. Sono infatti sempre di più gli utenti stradali che rifiutano l’eccesso di tecnologia che distingue le auto elettriche, un orientamento il quale non sembra però scoraggiare la casa nordica. Ad assumere la veste di centro di controllo per tutte le funzioni del veicolo è quindi un grande touch screen da 15,4 pollici. È ad esso che fanno riferimento, in particolare, il sistema di navigazione e il climatizzatore.
Per quanto concerne il sistema multimediale, si basa su Android Automotive OS con Google integrato, in modo da offrire un’esperienza di connettività non solo completa, ma anche intuitiva al massimo. L’integrazione con Google, in particolare, rende possibile scaricare un gran numero di applicazioni, tra cui servizi di streaming musicale e mappe di navigazione, e ricevere senza soluzione di continuità gli aggiornamenti software, via etere.
All’insegna del digitale anche il cruscotto, che presenta un display da 10,2 pollici in grado di fornire al conducente tutte le informazioni essenziali in maniera esauriente, chiara e immediata. Andandosi poi a integrarsi con l’head-up display, cui è affidato il compito di proiettare i dati di guida direttamente sul parabrezza, consentendo al conducente il mantenimento dello sguardo sulla strada.
La vera sorpresa è sotto il cofano
Sotto il cofano va poi a nascondersi quello che è da considerare a tutti gli effetti il cuore pulsante della Polestar 4. Ovvero la potente batteria da 102 kWh che si assume il compito di alimentare due diverse configurazioni di motori elettrici: la versione a trazione posteriore con un singolo motore da 272 CV, tale da garantire un’autonomia fino a 610 chilometri per singola carica, e una 4×4 a doppio motore caratterizzata da una potenza complessiva di 544 CV, che attesta la sua autonomia ad una trentina di chilometri in meno, sacrificandola sull’altare della brillantezza.
Infine, il discorso relativo alla sicurezza, che Polestar non ha assolutamente sottovalutato. A dimostrarlo l’inclusione nella dotazione di serie di molti sistemi di assistenza alla guida, naturalmente di ultima generazione. Un novero in cui sono compresi quello di adattamento alla corsia, il cruise control adattivo, il monitoraggio dell’angolo cieco e la frenata d’emergenza tramite il riconoscimento di pedoni e ciclisti.