La Polestar 1 diventa quindi la vettura numero uno del neonato marchio Polestar che tuttavia diviene costruttore ufficiale dopo essere stato a lungo il preparatore ufficiale delle Volvo sportive, anche per la pista.
La prima fase di ingegnerizzazione e sviluppo è costato a Volvo e Geely circa 640 milioni di euro. Nuova in parte la piattaforma di base che deriva dalla SPA già utilizzata per le Volvo 90 e 60; evidente la parentela stretta con la Volvo S90 nella grande mascherina anteriore, nel cofano motore generoso in lunghezza e nei fanali posteriori. La Polestar 1 è costruita facendo uso di fibra di carbonio per differenti elementi a partire dalla carrozzeria fino alla struttura del tetto con compito fondamentale nell’aumento della rigidezza torsionale aumentata anche grazie ad un rinforzo tra l’abitacolo e il baule. Se fosse stata costruita in acciaio la Polestar 1 peserebbe 230 chilogrammi in più, a beneficiare è quindi anche il peso complessivo della vettura.
Come si diceva già, la motorizzazione è ibrida visto che la Polestar 1 monta un 4 cilindri turbo e due motori elettrici sul retrotreno che solo al posteriore forniscono 218 cavalli. La decelerazione rifornisce inoltre un terzo motore elettrico da 46 cavalli. In modalità elettrica si possono percorrere circa 150 chilometri mentre i cavalli complessivi sviluppati sono 600. Particolare la formula di acquisto; noleggio per 24 o 36 mesi senza alcun anticipo ma con pagamento rateale mensile.