L’accusa è discriminazione. Se sei un cliente bianco, allora non ti addebito servizi quando compri l’auto; se sei un cliente nero, allora ti addebito servizi senza permesso. Per servizi come rivestimenti protettivi, contratti di assistenza e assicurazioni. Ecco perché la FTC, Federal Trade Commission, degli Stati Uniti fa causa ad Asbury Automotive. Questa è una società con sede ad Atlanta che gestisce concessionarie di vetture in varie parti degli Usa. Lo riporta la Reuters. Ricordiamo che la FTC è un’agenzia governativa statunitense che promuove la tutela dei consumatori, contro pratiche commerciali anticoncorrenziali.
Tre venditori sotto osservazione
Asbury gestisce più di 155 filiali in più di una dozzina di Stati. Tre concessionarie in Texas avrebbero addebitato prezzi più alti ai clienti neri e latini rispetto ad altre, aggiungendo regolarmente servizi ai contratti dei clienti senza il loro consenso.
Fino al 75% dei clienti della concessionaria Ford David McDavid di Asbury a Fort Worth e delle concessionarie Honda a Irving e Frisco, in Texas, hanno riferito di questo addebito. In alcuni casi, i clienti avevano rifiutato i servizi o erano stati informati falsamente che erano obbligatori, mentre in altri non è mai stato chiesto il loro permesso. In media, le concessionarie hanno addebitato ai clienti neri 298 euro in più e ai clienti latini 214 euro in più per gli stessi prodotti aggiuntivi rispetto ai clienti bianchi.
“È tutto falso”
Per Asbury è tutto falso: respinge l’accusa e contesta la causa. Nega che ai clienti delle minoranze siano stati addebitati costi maggiori per i prodotti di protezione rispetto agli altri clienti. L’azienda ha affermato di aver verificato tramite una richiesta del Freedom of Information Act che la FTC non ha ricevuto reclami da parte dei consumatori sulle concessionarie McDavid tra il 2019 e la tarda primavera del 2024. “Non consentiremo alla FTC di estorcerci multe o di sottoporci a onerosi requisiti che hanno un impatto negativo sull’esperienza di acquisto dell’auto per i nostri clienti, non si applicherebbero ad altri e ci porrebbero in una posizione di svantaggio competitivo nel settore”, ha affermato il CEO David Hult.
Serve massima trasparenza
Fin qui, il racconto della Reuters. Aggiungiamo che talvolta i contratti di acquisto delle auto tramite finanziamento in Italia non sono chiarissimi. All’interno delle promozioni, alcuni dettagli potrebbero essere spiegati in modo più esaustivo ai clienti: ci riferiamo a qualche clausola del Valore futuro garantito. Tuttavia, non ci sono mai stati casi di discriminazione. In passato, invece, per quanto riguarda la vendita di alcuni prodotti e servizi extra automotive, alcuni colossi di altri settori hanno preso di mira le persone con livello culturale e istruzione scolastica bassi. Anche questa è discriminazione, seppure basata non sul colore della pelle.