Il ministro Giancarlo Giorgetti ribadisce che forse ci sarà un intervento del governo sulle accise dei carburanti.
Automobilisti italiani terrorizzati dalle nuove accise più pesanti sul diesel. Paura fondata? Sì. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ribadisce che forse ci sarà un intervento del governo sulle tasse dei carburanti. Quindi, imposte più gravose sul gasolio, con effetti terribili sulla pompa e sulle merci. Tutto viaggia col diesel: trasporto pesante di ogni tipo. E tasse meno onerose sulla benzina. Obiettivo allineamento. Non è dato sapere due cose. Uno: l’accisa diesel di quanto sale? Due: l’accisa benzina di quanto scende? In più, l’uragano Milton negli Usa e le tensioni in Medio Oriente fanno andare alle stelle i prezzi alla pompa. Una doppia legnata sui denti degli italiani, provati da una recessione terribile.
Obbligo per l’Italia
“Abbiamo scritto allineamento, che è un obbligo che deriva da impegni europei rispetto ai sussidi ambientalmente dannosi”, ha spiegato durante un’audizione sul Psb (Piano strutturale di bilancio). “Significa che probabilmente ci sarà una diminuzione delle accise sulla benzina e un aumento di quelle sul gasolio. Dobbiamo calare quest’obbligo con gradualità, evitando contraccolpi alle categorie professionali”. Così dice il ministro. Molto più tardi, accortosi del pasticcio, Giorgetti ha aggiunto: “Gli autotrasportatori hanno una disciplina specifica e non sono interessati dal cosiddetto allineamento”.
Il governo Meloni si gioca l’immagine
Sulle tasse a carico dei deboli e sulle accise (le quali pesano più sui poveri che sui ricchi) il governo Meloni si gioca l’immagine, la faccia, il futuro. Una nazione in gravissima difficoltà, con la classe bassa e media a chiedere batoste giuste ai super danarosi, non ai soliti poveracci. Giorgetti ha fatto riferimento solo alla necessità di soddisfare specifiche disposizioni di Bruxelles. Questa è, a nostro avviso, una mezza giustificazione. Allora, se vuoi allineare, abbassi la benzina e stop. Poi dai la caccia agli iper evasori fiscali: milioni di euro a testa.
Ecco Giorgetti: “Sulla base degli impegni Pnrr, delle Raccomandazioni specifiche della Commissione europea e del Piano per la transizione ecologica, approvato nel 2022, il governo è tenuto ad adottare misure volte a ridurre i sussidi ambientali dannosi. L’intervento non si tradurrà nella scelta semplicistica dell’innalzamento delle accise sul gasolio al livello di quelle della benzina, bensì in una rimodulazione delle due. Il Piano strutturale di bilancio di medio termine ha previsto che questo allineamento sarà definito nell’ambito delle misure attuative della delega fiscale”. Un po’ di parole politiche e burocratiche. Si attendono i numeri. Intanto, c’è il sì della Corte dei conti.
Stavolta l’Italia è veloce
Il nostro Paese è stra noto nel mondo per non rispettare direttive e raccomandazioni Ue. Abbiamo addosso mille Spade di Damocle: multe miliardarie per procedure d’infrazione nel Vecchio Continente. D’improvviso, appena Bruxelles parla di accise, ecco che scattiamo in piedi ed eseguiamo. Che bizzarria.
Auto usata a gasolio cotta e bastonata
La storia delle accise più pesanti per il diesel è cosa tipica dei governi di sinistra. Che sia l’esecutivo Meloni a farlo è un errore strategico imperdonabile. Basti dire che si va a legnare i poveri cristi che comprano l’auto usata vecchia a gasolio: l’unica che si possono permettere. Oggi nello Stivale si vendono solo macchine diesel di seconda mano, spesso macinini anziani anche 10 anni e più. Per permettersi spostamenti senza essere devastati alla pompa. Veicoli che macinano parecchi km. Quasi nessuno ha quattrini per le costosissime vetture nuove, col mercato che crolla. Ed ecco che giunge lo tsunami tasse sul carburante: madornale svista sia del premier sia di chi lo consiglia. Primo vero autogol clamoroso da quando il leader di Fratelli d’Italia è al timone del Belpaese.
Rialzi oggi e in vista
Fortissime tensioni sui mercati petroliferi portano a nuovi decisi rialzi dei prezzi dei carburanti alla pompa. Uno: c’è paura di un allargamento del conflitto in Medio Oriente. Due: esiste la minaccia dell’uragano Milton e dei possibili effetti sulle infrastrutture petrolifere del Golfo del Messico. Brent sopra gli 80 dollari per la prima volta da fine agosto 2024, quotazioni dei prodotti raffinati al terzo balzo consecutivo, prezzi alla pompa per il quinto giorno in lievitazione.
Stando a Staffetta Quotidiana, Eni ha aumentato di due centesimi al litro i prezzi consigliati della benzina e del gasolio. Stessa mossa per IP, mentre per Q8 registriamo un rialzo di un centesimo su benzina e gasolio e per Tamoil di un cent sulla benzina e di due sul diesel. Queste sono le medie dei prezzi praticati comunicati dai gestori all’Osservatorio prezzi del ministero delle Imprese: benzina self service a 1,74 euro/litro (+1 millesimo, compagnie 1,745, pompe bianche 1,728), diesel self service a 1,624 euro/litro (+1, compagnie 1,629, pompe bianche 1,611). Benzina servito a 1,883 euro/ litro (+1, compagnie 1,926, pompe bianche 1,799), diesel servito a 1,766 euro/litro (invariato, compagnie 1,809, pompe bianche 1,682). Gpl servito a 0,719 euro/litro (invariato, compagnie 0,729, pompe bianche 0,707), metano servito a 1,354 euro/kg (invariato, compagnie 1,364, pompe bianche 1,347), Gnl 1,265 euro/kg (invariato, compagnie 1,274 euro/kg, pompe bianche 1,258 euro/kg). Sulle autostrade, solito inferno: benzina self service 1,843 euro/litro (servito 2,111) per esempio.