L’erede della Honda NSX sarà elettrica, e su piattaforma dedicata. Un attacco bello e buono, a livello di strategia automotive, a qualche colosso che usa piattafiorme multienergy. Valide per benzina, diesel, ibride, ibride mezze fake, ibride plug-in ed eletttiche.
Per Honda, l’elettrico è una cosa molto seria. Considerando spazi, pesi, costi. Progettare in elettrico è al 100% differente che progettare una termica. Se vuoi competere con cinesi e Tesla, allora devi azzardare, investire, puntare tutto su un numero delle roulette. Rischio d’impresa, dicesi.
Lo dice Shinji Aoyama
Durante la Monterey Car Week, a margine della presentazione della Performance EV Concept, ha parlato Shinji Aoyama, vicepresidente della Acura: è il marchio gemello di Honda negli Stati Uniti. in arrivo un’erede della NSX. Questa sportiva full electric rinascerà tra il 2027 e il 2028.
Il nome della piattaforma? 0, zero in numero. Da un foglio bianco. Da zero. Per la prossima generazione di auto elettriche. Target: leggerezza e riduzione degli ingombri. Autonomia di 500 km, tanti per una macchina elettrica pepata. D’altronde, già al CES di Las Vegas la Honda presentò due prototipi che condividevano la base tecnica: Saloon e Space-Hub. Con Adas Honda Sensing Elite e la possibilità di allargare le potenzialità tramite aggiornamenti software. Il powertrain è stato sviluppato sfruttando l’esperienza della Casa in Formula 1. Dovrebbe esserci pure un cambio. Ottima la potenza di ricarica fast per passare dal 15% all’80% in 10 minuti.
Elettrificazione Honda
L’elettrificazione della gamma Honda nel mondo procede: si mira al 40% entro il 2030, all’80% entro il 2035 e al 100% entro il 2040. In Europa, si è 100%, con modelli full hybrid, plug-in hybrid ed elettrici puri. Alla nuova serie di modelli a batteria si affiancheranno partnership locali per le batterie agli ioni di litio: con GM e LG in Nord America, con Aesc in Giappone e soprattutto con CATL in Cina. Di quest’ultima, interessa parecchio la Shenxing Plus, un accumulatore al litio-ferro-fosfato (LFP) che può aggiungere 600 km in 10 minuti, con autonomia complessiva di 1.000 km in base al ciclo di omologazione cinese CLTC, meno severo del nostro WLTP.
CATL punta su avanzati materiali chimici NCM con ricchezza di nichel. E sulla tecnologia aggiuntiva del litio addizionato al silicio. Nonché sula tecnologia cell to pack (CTP). Ecco perché la densità energetica del sistema di batterie è aumentata a 265 Wh/kg. Ciò consente ai veicoli elettrici di avere un chilometraggio ultra-lungo ed elimina l’ansia da chilometraggio dell’utente.