Piano Italia Stellantis: il ministro Urso vigilerà sullo stato degli impegni

Ippolito Visconti Autore News Auto
Adolfo Urso, ministro delle Imprese: “Sarà elaborato un report periodico sullo stato degli impegni che Stellantis ha assunto davanti al Paese”.
urso stellantis

Il Piano Italia Stellantis è pieno di promesse confortanti, ma qualcuno nei social solleva dubbi sulla sua reale fattibilità: allora interviene subito Adolfo Urso, ministro delle Imprese, dicendo che “sarà elaborato un report periodico sullo stato degli impegni che il Gruppo ha assunto davanti al Paese”.

Le parole del ministro

“L’auto italiana ritorna sulla strada giusta. Con il Piano Italia, si conclude il Tavolo Stellantis, ma prosegue l’impegno del governo e del ministero delle Imprese all’interno del Tavolo Automotive. Nel corso di quest’ultimo, istituito due anni fa a inizio legislatura, sarà elaborato un report periodico sullo stato degli impegni che il Gruppo ha assunto davanti al Paese, ribadendo la centralità dell’Italia, mantenendo in attività tutti i siti nel Paese e confermando gli investimenti che saranno effettuati sul territorio nazionale”. Quindi, il ministro promette che vigilerà sulle promesse di Stellantis.

piano italia stellantis

Le ambizioni di Stellantis

Tra le novità la 500, la Pandina, modelli ibridi ed elettrici. A Pomigliano nel 2028 arriverà la STLA Small, piattaforma per veicoli compatti. Italia cuore delle strategie del Gruppo: nel 2025 previsti 2 miliardi di investimenti per i siti e 6 miliardi di acquisti a fornitori operanti nella nostra nazione. Da parte sua, il governo intende piazzare parecchi miliardi di euro a favore dell’auto.

Auto europea, che accade

“Ora, dobbiamo lavorare insieme per rimettere sulla strada giusta anche l’auto europea.

È il momento delle decisioni, è il momento della responsabilità”. Cosa intende Urso? L’Ue appiopperà 15 miliardi di euro di multe alle Case che vendono auto troppo inquinanti nel 2025. Il ministro è contro questa sanzione, chiede tempo all’Ue. Per ora, Bruxelles ha sempre detto no. Va segnalato che la richiesta arriva da otto governi. Mancano quelli che contano e che comandano: Germania e Francia.

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