Incontro al ministero delle Imprese fra Stellantis e governo. Ecco il Piano Italia del Gruppo dal 2025, che noi dividiamo in punti. Rammentiamo che la soglia di emissioni di CO2 scenderà dall’1 gennaio 2025 per effetto delle norme europee: la società dovrà passare a vendere dal 12% al 21% per evitare le sanzioni. Una “sfida esistenziale”, come l’ha definita il responsabile Europa allargata, Jean-Philippe Imparato: la spada di Damocle? Circa 2 miliardi e mezzo di multe se le regole non cambiano nel brevissimo periodo. Nel 2024, gli stabilimenti italiani hanno fatto registrare i minimi produttivi degli ultimi 64 anni. Dal target di un milione di auto l’anno, si è scesi a mezzo milione. “Il treno della storia non si ferma due volte – ha affermato -. Il tempo è venuto per noi, Stellantis, di fare squadra con l’Italia per affrontare le sfide esistenziali che affrontiamo e sottovalutate da alcuni in Europa. Lo farò direttamente, concretamente. Odio le promesse non mantenute e non voglio essere smentito dai fatti. Quindi ci metto la faccia”.
Quanti soldi investe Stellantis
Ogni stabilimento ha un piano di modelli al 2032. Confermati gli investimenti in Italia: per il 2025 2 miliardi di euro agli stabilimenti, e 6 miliardi di euro in acquisti da fornitori operanti in Italia. “Stellantis è il Gruppo che ha investito di più in Italia: 10 miliardi nel 2021-2025, che salgono a 40 se si considerano gli acquisti da fornitori italiani. Porterà avanti il piano industriale in Italia con risorse proprie, senza qualsiasi forma di incentivo pubblico alla produzione”.
Uno, Melfi
A Melfi, dove è stata installata la piattaforma Stla-Medium, Stellantis produrrà dal 2025: la nuova Jeep Compass, sia elettrica sia ibrida; la nuova Lancia Gamma; la nuova DS N° 8; la nuova DS7. Elettrici e ibridi, triplicando i volumi.
Due, Pomigliano
Nel sito campano la piattaforma Stla Small con la quale produrre due modelli compatti nel 2028. E due modelli ulteriori rispetto ai cinque già previsti a Melfi nel 2025/26. Quando? “Tutti gli stabilimenti rimarranno attivi e la capacità produttiva crescerà dal 2026”. Rafforzato il presidio per la produzione delle vetture mass market con l’estensione della produzione della Pandina fino al 2030, seguita dall’introduzione della nuova generazione. Questa la notizia più calda: Stellantis produrrà almeno due modelli compatti nel suo stabilimento di Pomigliano.
Tre, Termoli
Nessuna garanzia sull’impianto di Termoli, dove resta sospeso il progetto di riconversione in una gigafactory: Acc (la joint venture con Mercedes e TotalEnergies) “resta aperta a studiarne la realizzazione in base all’evoluzione delle tecnologie e in considerazione del mercato e della competitività dei fattori abilitanti del sistema Paese”. Zero soldi del Pnrr (quasi 400 milioni di euro). D’altronde, una fabbrica che fa batterie non serve se non ci sono macchine a batteria.
Quattro, Mirafiori
Una nuova generazione di 500 attorno al 2029. L’ibrida da novembre 2025 già prevista. Si gira attorno a 90 mila macchine all’anno che “ci portano nel 2029 in modo sereno, non tranquillo”. In progetto, la nuova generazione della 500 elettrica fino al 2032-33, nonché la prosecuzione dell’assemblaggio di cambi eDCT (600 mila unità l’anno, poi 900 mila). Torino sarà, dal primo gennaio 2025, la sede della Regione Europa di Stellantis, della divisione Veicoli Commerciali e delle attività di economia circolare SUSTAINera. Presente il Battery Technology Center per i test e lo sviluppo degli accumulatori.
Cinque, Atessa
Qui, si produce il Ducato. Occorre spingere sull’elettrico per tenere alti i livelli produttivi di una fabbrica che viaggiava su buoni volumi fino a giugno 2024. Dal 2027, una nuova versione di Large Van appositamente studiata per la massima competitività nei confronti della concorrenza asiatica, ha detto Imparato.
Sei, Modena
Uno dei marchi più a rischio, Maserati, “deve tornare a fare squadra con la Motor Valley per un progetto comune”. Modena diverrà il polo dell’alta gamma, orgoglio del Made in Italy, coinvolgendo in tale missione “l’ecosistema produttivo della Motor Valley al fine di sviluppare il progetto insieme a tutti gli attori della filiera, dal design alla pre-industrializzazione, con i migliori componenti nazionali in termini di innovazione e circolarità”,
Sette, Cassino
Nel sito laziale saranno sviluppate in anteprima mondiale le architetture elettroniche Stla-Brain e Stla-Smart Cockpit Alfa Romeo. Più tre nuovi modelli sulla base della piattaforma Stla-Large. Dal 2025 assemblata la nuova Alfa Romeo Stelvio, dal 2026 la nuova Giulia, e una top di gamma.
Cosa dice Urso: le risorse
Il ministro Adolfo Urso promette nuove risorse per 1,6 miliardi di euro: obiettivo, la riqualificazione della filiera italiana tra il 2025 e il 2027. In particolare, per il 2025 il fondo automotive ammonta a 200 milioni di euro, cui si aggiungono 100 milioni di residui 2024 dello stesso fondo e 500 milioni derivanti dai fondi Pnrr per le filiere strategiche. Per il 2026 e il 2027, 400 milioni da destinare al fondo automotive. Nel 2025 altri 1,1 miliardi di euro disponibili per le aziende del comparto attraverso contratti di sviluppo (600 milioni), mini contratti di sviluppo (200 mln) e accordi per l’innovazione (300 milioni). Altri 500 milioni di risorse disponibili per ulteriori interventi. E gli ecobonus? Nel 2023 sono stati stanziati 630 milioni e impegnati 293 milioni, con un residuo di 337 milioni. Per il 2024 982 milioni (inclusi i residui 2033 per 333 milioni), di cui 801 utilizzati e un residuo di 100 milioni da destinare nel 2025 al sostegno della filiera.
Sì la Made in Italy
Il piano Stellantis – per Urso – rappresenta un riscontro alle istanze del governo e del sistema Paese e pone al centro della strategia la produzione e l’occupazione in Italia, con il mantenimento di tutti gli stabilimenti, investimenti significativi in ricerca e sviluppo, in nuovi modelli e piattaforme produttive. Più la valorizzazione del Made in Italy e la tutela del lavoro, la riqualificazione delle competenze e il ricambio generazionale.Il settore auto è in una fase di profondi cambiamenti: il governo, in un contesto di bilancio difficile, ha compiuto uno sforzo significativo, afferma. Intanto, il premier Meloni chiede “la sospensione delle multe per le aziende costruttrici perché stanno già portando alla chiusura di molti stabilimenti e, nel medio periodo, ci poniamo l’obiettivo di riaprire il capitolo della neutralità tecnologica rendendo utilizzabili le tecnologie per ridurre le sostanze inquinanti”.
Nostra opinione: in teoria il Piano è ottimo, si vedrà in pratica
Il Piano Stellantis è ottimo: le promesse sono notevoli, considerando la base di partenza. Un cambiamento rispetto ai tavoli pessimi del passato con Tavares. Adesso, si attende che le intenzioni divengano fatti nel tempo. Da capire la linea del governo: prima era pro incentivi all’acquisti, poi pro bonus alle società (Stellantis), e in futuro? A Melfi l’auspicio nostro è che la nuova Jeep Compass faccia boom come quella attuale. Su Ds N° 8 e la sostituta della DS 7, è mistero per le vendite. Circa la nuova Lancia Gamma, incognite. A Pomigliano le future Peugeot 208 e 2008, Opel Corsa e Mokka? Oppure la futura Jeep Renegade? Per Cassino, si incrociano le dita su Stelvio e Giulia. Per Mirafiori, la 500e ha ormai 4 anni: sarà un’avventura, ma con l’ibrido ci sono più speranze. A Modena, con Maserati, strada in salita. E sullo sfondo resta la questione dei prezzi alti, mentre l’inflazione morde.