È arrivato il Piano d’Azione UE auto 2025, così da tentare di salvare l’industria automobilistica in Europa. Tre problemi. Uno: gli stessi che hanno pensato il Green Deal 2019 (un flop), ora pensano alla retromarcia. Sarebbe stato opportuno un cambio dei decisori in virtù delle scelte dei consumatori. Due: si resta nella solita zona grigia UE. La debolezza dell’Europa innanzi alla forza delle decisioni veloci e univoche di Cina, USA e Russia. Tre: ancora auto elettrica? Perseverare è diabolico. Ora l’Action Plan Automotive della Commissione verrà implementato dall’Europarlamento e dal Consiglio Europeo: la battaglia delle lobby è appena iniziata. I gruppi verdi non vogliono perdere il loro enorme potere che va a braccetto con le regole sulle auto elettriche.

BB Battery Booster: anima del Piano
Target: migliorare la competitività dei produttori automobilistici europei promuovendo una maggiore collaborazione e migliorando le condizioni abilitanti generali, tra cui finanziamenti mirati e semplificazione normativa. Si vuole rendere le celle e i componenti delle batterie per veicoli elettrici prodotti nell’UE competitivi in termini di costi nel breve termine. Il Piano include diverse misure, come un pacchetto completo Battery Booster. Mira a supportare la produzione di celle e componenti per batterie attraverso finanziamenti diretti e criteri non basati sul prezzo per i componenti. La legislazione che verrà introdotta entro la fine dell’anno specificherà i requisiti di contenuto locale per le batterie e i loro componenti. Zero incentivi paneuropei per comprare le macchine. Si tenta il recupero sulle batterie della Cina. Mossa disperata e inutile. Troppo tardi: Dragone inavvicinabile. Nel mentre che l’UE – piena di burocrazia – tenterà di salire di un gradino, il Celeste Impero volerà coi suoi magnifici accumulatori (CATL, BYD e altri colossi inattaccabili). Ormai il pasticcio è stato fatto nel 2019 con Green Deal.
La Commissione sosterrà lo sviluppo di batterie di prossima generazione tramite la partnership BATT4EU, come parte del programma Horizon Europe, con un’attenzione all’intera catena del valore, per gli anni 2025-2027. Inoltre, il Piano propone l’istituzione di una Battery Raw Materials Access Entity. Questa entità aiuterà i produttori di automobili a ottenere le materie prime di cui hanno bisogno, mettendo in comune i loro impegni e investimenti. Si sosterrà questa entità, rendendo più facile ed economico per le aziende accedere ai materiali di cui hanno bisogno.
Si mira anche ad accelerare il processo di autorizzazione per la raffinazione dei materiali delle batterie, andando oltre i progetti strategici già identificati ai sensi del Critical Raw Materials Act e fornendo maggiore supporto al riciclaggio, compresi i finanziamenti per gli impianti di riciclaggio.

Quali finanziamenti sono disponibili per l’implementazione delle infrastrutture di ricarica?
Lo strumento per le infrastrutture per i combustibili alternativi (AFIF) ha stanziato circa 2,2 miliardi di euro per lo sviluppo di infrastrutture per combustibili alternativi, tra cui infrastrutture di ricarica, dal 2022 al 2025. Ad oggi, sono stati impegnati circa 1,7 miliardi di euro, a sostegno del finanziamento di oltre 27.000 punti di ricarica rapida per auto e camion. Sulla base di questo slancio, la Commissione renderà disponibili altri 570 milioni di euro nell’ambito dell’Alternative Fuels Infrastructure Facility per progetti di implementazione di infrastrutture per combustibili alternativi nel 2025 e 2026, con particolare attenzione ai veicoli pesanti. Si concentrerà in particolare sull’implementazione di punti di ricarica rapida dedicati ai veicoli pesanti, per continuare a guidare la crescita di infrastrutture di trasporto sostenibili. Citazione generica per l’idrogeno.
Guida autonoma
Al centro di questa iniziativa c’è lo sviluppo di una piattaforma software per veicoli definiti dal software, che utilizzerà software open source all’avanguardia applicato in casi d’uso reali. Inoltre, l’alleanza creerà un’architettura di elaborazione in-vehicle per veicoli definiti dal software che sia adattabile, flessibile, efficiente dal punto di vista energetico e in grado di prestazioni in tempo reale, integrando al contempo processori AI avanzati. Saranno inoltre sviluppate soluzioni AI innovative, specificamente pensate per l’industria automobilistica, come la transizione alla guida autonoma, l’ottimizzazione della gestione della batteria e dell’infrastruttura di ricarica e la manutenzione predittiva basata sull’AI. Il programma metterà a disposizione 1 miliardo di euro per il settore automobilistico per il periodo 2025-2027, comprese le attività pertinenti finanziate tramite il Consiglio europeo per l’innovazione.
Dramma disoccupazione
La Commissione UE intende sostenere i lavoratori minacciati da licenziamenti. Come? Con più formazione e iniziative di ricollocamento. E con strumenti di difesa commerciale per proteggere l’industria da”una concorrenza non equa. Che sarebbe quella di Pechino. La quale rispedisce al mittente: siamo solo più forti. Quindi, anche in questo caso, qualche annuncio vago.
Quali incentivi specifici saranno introdotti per aumentare l’adozione di veicoli a zero emissioni? La Commissione collaborerà con tutti gli Stati membri per scambiare le migliori pratiche e le lezioni apprese sui programmi di incentivi per i consumatori, inclusa la tassazione. In arrivo potenziali fonti di finanziamento che gli Stati membri possono utilizzare per sostenere tali incentivi. La Commissione promuoverà l’adozione di programmi di leasing sociale per veicoli nuovi e usati a zero emissioni per il primo trimestre del 2025.
La raccomandazione “Trasporti poveri” incoraggerà gli Stati membri a integrare tali programmi nei loro piani nazionali nell’ambito del Fondo sociale per il clima, rendendo il trasporto sostenibile più accessibile a tutti. Il leasing sociale (e in particolare i programmi per il noleggio o il leasing di veicoli a zero emissioni destinati a gruppi vulnerabili) sono inoltre trattati dalla Guida ai piani sociali per il clima, che la Commissione adotta lo stesso giorno di questa comunicazione.
Ossessione elettrica: flotte
Se i privati non comprano elettrico, allora si punta sulle flotte aziendali. Che dal 2019 a oggi hanno rifiutato di acquistare o prendere a noleggio lungo termine le full electric. Quale la soluzione magica? Una “comunicazione” per le autorità nazionali, regionali e municipali in cui fornisce dei suggerimenti “per accelerare la diffusione dei veicoli a emissioni zero”: regimi fiscali favorevoli per i veicoli a zero emissioni, in particolare in segmenti di mercato come i taxi, il car-sharing o i mezzi di servizio negli aeroporti.
Green Deal 2019 e multe 2026 per le emissioni 2025
Il Green Deal con il ban termico 2035 resta. Le multe 2026 per le emissioni 2025 possono cambiare. La spiegazione perfetta la dà Andrea Cardinali (direttore generale Unrae Case estere in Italia): quello proposto è solo il calcolo delle emissioni medie su 3 anni (2025-27) anziché sul singolo anno (2025). Si chiama banking & borrowing: se nel 2025 non raggiungo il target, poi dovrò fare meglio per compensare. La nuova futura norma, se approvata, non sarà un rinvio. Né una riduzione del prezzo unitario delle sanzioni. Né un “phase-in” (il calcolo delle emissioni sul 90-95% migliore delle immatricolazioni totali). “È stato scelto per evitare un ‘liberi tutti’ e premiare i risultati di chi è più avanti, che non avrà handicap da recuperare nel 2026-27”.

Federauto lo stronca
Il leader di Federauto, Massimo Artusi, commentando la pubblicazione da parte della Commissione UE dell’Industrial Action Plan for the European Automotive Sector: “Continua nel solco di una impostazione dirigistica che ha già espresso tutta la sua debolezza strategica, aggiungendo generici indirizzi a supporto di una sola tecnologia, quella meno attrattiva per il mercato, quella elettrica. La Commissione europea continua a essere prigioniera di un approccio dogmatico, quello di chi dispensa teorie, compromettendo inesorabilmente la vitalità di un settore fondamentale dell’economia reale europea”. Siamo al 15% di quota elettrico: micro nicchia. In quanto alle multe UE, il futuro emendamento lascia sostanzialmente inalterato l’elemento strutturale che è alla base dello stato critico del comparto automotive.