L’Unione europea ha annunciato che presenterà, il 5 marzo 2025, un Piano europeo per l’auto. Siccome il Green Deal con l’auto elettrica flop è del 2019, adesso – con la Cina che ci sta distruggendo grazie alle sue full electric – il Vecchio Continente si attiva.
Primo mistero: il tempo
In poche settimane, si cerca di recuperare lo svantaggio accumulato in sei anni. Mistero. Come si fa? In una partita di calcio, la squadra Europa è scesa in campo debole, disunita, con tante idee e confuse. Al minuto 70, sta perdendo 9 a zero. Ora, in un minuto, vuole capire come segnare 10 gol e vincere 10 a 9 entro il 90esimo (più recupero). Deve consultare tutti i soggetti (politici, Case, Commissioni, sub Commissioni), sintetizzare i progetti, costruire la strategia, definire le aree intervento, dare un obiettivo finale e un cronoprogramma. Entro il 5 marzo 2025.
Secondo mistero: i soldi
L’Ue è in grave crisi economica, occupazionale, con l’auto che trema. La Germania è ko sotto il profilo politico, e va appresso alla Cina come e quando può: ha votato anche contro i dazi anti elettriche Made in China. Segno che c’è disunione nell’Unione. Sulle multe alle Case, il governo italiano è rimasto senza gli esecutivi di tre big: Germania, Paesi Bassi e Francia. Ossia senza i tre che contano. Allora, con l’inflazione che galoppa, il costo dell’energia che decolla, il gas russo che non arriva (per volontà nostra), dove li prende i soldi l’Ue per il fondo utile al Piano auto? Servono quattrini per: il mega bonus lato domanda paneuropeo a favore dell’auto elettrica, colonnine veloci ovunque, riduzione del prezzo della ricarica, protezione degli addetti, scudo anti Cina.
Enigma denaro
Per qualsiasi evenienza, ci sono le tasse. A carico dei contribuenti. Che non hanno risorse per comprare auto elettriche nuove oggi. Tassandoli, avranno ancora meno denaro da spendere. Al massimo, un’accisa molto forte su benzina e diesel: stanghi chi inquina, all’insegna del Green Deal. E trasferisci i quattrini a favore di qualcosa che reputi pulito: l’auto elettrica. Il tutto mentre l’Ue, da sola, fa la guerra contro la Russia di Putin per il gas, la Cina per le full electric, gli Usa di Trump per i dazi. L’Europa è una squadra con mille soggetti che hanno interessi divergenti: d’un tratto, vogliamo unirci, trovare le energie economiche, e andare a vincere nel settore dell’auto elettrica.