La domanda lenta e la forte concorrenza in Cina hanno colpito le consegne del terzo trimestre 2024 di BMW e Mercedes. Le vendite globali dei bavaresi sono diminuite del 13 percento, mentre Stoccarda ha riportato un calo del 3 percento per il trimestre luglio-settembre. Lo riferisce Automotive News.
Cina amara
Le vendite di BMW in Cina sono diminuite del 30 percento, il calo più ripido in più di quattro anni. RollsRoyce -16 percento, mentre il suo marchio Mini crolla del 25 percento. Invece, del marchio omonimo, la società non fa sapere nulla. Che anomalia. Tuttavia, le elettriche come la berlina i4 e la Suv iX1 sono aumentate del 10 percento a 103.440 unità nel trimestre.
Immatricolazioni cinesi di Mercedes a -13 percento dopo che gli acquirenti cinesi hanno frenato gli acquisti di modelli costosi come la Classe S e le berline Maybach. Male pure le macchine a batteria, crollate del 31 percento a sole 42.500 unità. I conducenti più giovani in Cina si stanno sempre più rivolgendo a marchi locali che sono percepiti come dotati di tecnologia digitale e di intrattenimento in auto più avanzata. Mentre in Europa i consumatori sono riluttanti ad acquistare veicoli elettrici più costosi, in parte a causa di un’infrastruttura di ricarica disomogenea. Una morsa terribile. Auto elettrica uguale incubo.
Altra legnata in arrivo
L’Unione europea ha recentemente imposto tariffe elevate sui veicoli elettrici importati di fabbricazione cinese, affermando che beneficiano di sussidi statali ingiusti. Pechino nega e minaccia ritorsioni, i controdazi. Per esempio, super tasse sulle premium termiche BMW, Mercedes e VW vendute in Cina. Sarebbe una seconda legnata senza precedenti. Il mercato del Dragone vale oro, specie ora che il Vecchio Continente viene strangolato da decisioni politiche assurde in stile boomerang. Addirittura, le Case automobilistiche tedesche realizzano circa un terzo dei loro profitti nell’ex Celeste Impero. Sono preoccupatissime per la guerra commerciale fra Bruxelles e Pechino, tanto che il governo teutonico (svegliatosi tardi, come i vari ceo) ha fatto pressione sui Paesi affinché votassero contro le barriere doganali da Medioevo.