Nel 2019, l’obiettivo di Porsche era: l’80% delle vendite elettriche entro il 2030. Ora è: serve più tempo, come riporta la Reuters. La transizione energetica è più lenta del previsto. Un caso isolato? No, sono guai per tutti. Il full electric era un sogno, la grande illusione, ma sta divenendo un incubo. Infatti, prima le Case facevano proiezioni con cronoprogramma e statistiche precise al millimetro; ora navigano a vista, pure per il timore di dover in futuro rifare le previsioni. Come per qualunque costruttore, alla base c’è il rifiuto dei consumatori, la domanda bassissima: potenziali clienti delusi non dalle marche, ma da vari fattori deprimenti come le colonnine che sono poche e l’energia che costa un occhio.
Porsche, Mercedes, Renault… la lista si allunga
Porsche è in buona compagnia. I dirigenti di Mercedes, Renault e di altre Case hanno avvertito che gli obiettivi fissati per le vendite elettriche nel prossimo decennio erano troppo ambiziosi. L’iconico costruttore di Zuffenhausen, alle prese con le scarse vendite di veicoli elettrici quest’anno, ha evidenziato la disparità nei suoi tre mercati chiave nella diffusione dei veicoli elettrici, con una domanda molto più avanti in Cina, più lenta in Europa e discontinua negli Stati Uniti. “La nostra doppia strategia è più importante che mai”, ha affermato Porsche, riferendosi al continuo sviluppo delle auto con motore a combustione e di quelle elettrificate. Quindi, aziende multi energia. E si torna alla famigerata piattaforma multi energy di Tavares (Stellantis) Si copre tutto lo spettro: termico ed elettrico. Per soddisfare i clienti a livello planetario. Se la Taycan è divina, questo non basta, serve di più.
Allora, la Cina fa sorridere? No
Dunque, se in Cina l’elettrico va a mille, allora Porsche festeggia nel Paese del Dragone? Neppure. Sostituisce il massimo dirigente cinese mentre le vendite diminuiscono: Alexander Pollich al posto di Michael Kirsch, dopo crescenti disordini tra i suoi concessionari. Alcuni venditori dell’azienda di Stoccarda avrebbero chiesto un risarcimento per aver venduto veicoli elettrici in perdita e si sarebbero opposti agli obiettivi di vendita di quest’anno. Per Porsche, di proprietà della maggioranza del Gruppo Volkswagen, la Cina rappresentava quasi il 20% delle consegne globali: gli investitori sono preoccupati per le crescenti tensioni commerciali con Pechino.
Insomma, quest’auto elettrica riserva patemi d’animo a Case di ogni dimensione e di qualunque segmento. Com’è lontana l’epoca in cui, col flauto magico, osservatori esterni legati a lobby di potere esaltavano il full electric come nuovo dio sulla Terra. Capace di sconfiggere il male, il motore termico. Sta’ a vedere che il propulsore a benzina si rivelerà un’àncora di salvezza, anche a livello occupazionale, sia fra la manovalanza sia fra gli addetti di medio livello sia nel management. Magari un benzina travestito da ibrido con micro batteria (fake hybrid).