Per John Elkann, Fiat rischiava di fare la fine di Olivetti o Alitalia

Ippolito Visconti Autore News Auto
“Guardiamo ai fatti: il nostro destino 20 anni fa era quello dell’Olivetti, una delle grandi realtà del nostro Paese”.
john elkann

“Guardiamo ai fatti: il nostro destino 20 anni fa era quello dell’Olivetti, una delle grandi realtà del nostro Paese. Che con il susseguirsi di diverse proprietà, cattiva gestione e ingegneria finanziaria che prendeva il posto dell’ingegneria di prodotto, oggi non esiste più”: così il presidente di Stellantis, John Elkann, in un’intervista ad Avvenire. Protagonista Fiat, quando era sola. Poi FCA, quindi la fusione con PSA in Stellantis. “Un’altra possibilità, ugualmente infelice, era la nazionalizzazione, come nel caso dell’Alitalia o dell’Ilva”. E ancora: “Oggi l’insieme delle nostre aziende danno lavoro a più di 74 mila persone in Italia, dove abbiamo investito negli ultimi 5 anni 14 miliardi, creando prodotti competitivi sui mercati mondiali. Ricordo ancora la nostra emozione nel vedere le prime Jeep uscire dalle linee di Melfi e le navi che erano state acquistate per trasportarle dalla Basilicata all’America”. Il riferimento è alle auto vincenti del marchio Usa del gruppo.

Cos’è Stellantis oggi per Elkann

“Stellantis opera in tutto il mondo, ha forti radici in America, Francia e Italia, e nel suo top management ci sono tante nazionalità: l’ad è portoghese, la responsabile finanziaria è americana, il capo della tecnologia è croato. Guardando ai marchi: il responsabile del marchio Jeep è italiano, quello di Peugeot inglese, quello dell’Alfa Romeo è francese. È nel pieno rispetto delle identità nazionali che sta la vera forza e la ricchezza di Stellantis”. Insomma, no polemiche: molti hanno dubbi, ossia sostengono che sia più un gruppo francese, anche perché il capo Carlos Tavares è ex PSA, ma Elkann non ci sta.

In quanto ai dissidi con l’esecutivo Meloni (vedi i casi Alfa e Topolino) e gli ecobonus, “il nostro rapporto con il governo italiano, così come con i governi di tutti i paesi dove operiamo, è di massimo rispetto, sempre alla ricerca del dialogo. Siamo sempre pronti a confrontarci, per condividere le nostre prospettive e quelle dei paesi dove siamo presenti. Nel 2004 la famiglia Agnelli si è compattata per il rilancio della Fiat, ma mia madre si è chiamata fuori”. 

john elkann

Mirafiori e Fiat 500 ibrida in futuro per Elkann

“Mirafiori negli ultimi anni ha beneficiato di investimenti che hanno permesso l’avvio di attività addizionali alla produzione di auto: abbiamo inaugurato il centro di ricerca e di test sulle batterie elettriche, la produzione delle trasmissioni elettrificate, il campus di uffici sostenibili e il centro per l’economia circolare. E questo grazie anche alla lungimiranza di un sindaco, Stefano Lo Russo, e di un presidente di Regione, Roberto Cirio, peraltro di colori politici diversi: il percorso che stiamo tracciando, che include anche la nuova Fiat 500 ibrida, è frutto anche di questa buona politica”. Qui protagonista è il Cinquino a doppio motore, che è strategico per il gruppo.

Poi Elkann parla di questioni private, anche dolorose, ma non è questa la sede: qui ci occupiamo di automotive.

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