Per evitare gli incendi delle auto elettriche arriva Impervio: di cosa si tratta?

Dario Marchetti Autore
A proporre la nuova soluzione è un’azienda degli Stati Uniti, la 24M
Incendio auto elettrica

Il tema degli incendi alle auto elettriche continua a tenere banco presso l’opinione pubblica. Se gli episodi in questione non sono moltissimi, soprattutto se raffrontati a quelli che caratterizzano i modelli a combustione interna, spesso danno vita a veri e propri disastri, tali da essere amplificati dai media e generare grandi timori, anche tra i consumatori.

Per cercare di porre un freno in tal senso, in varie parti del globo si stanno studiando soluzioni più o meno valide. L’ultima notizia al riguardo arriva dagli Stati Uniti, ove la start-up 24M, che vanta tra i suoi sostenitori anche il gruppo Volkswagen, sta proponendo l’Impervio battery separator. Di cosa si tratta esattamente? Andiamo a osservarlo più da vicino.

Auto elettriche, gli incendi sono a volte devastanti: la soluzione arriva ora dagli Stati Uniti

Nel periodo compreso tra il 2019 e il 2023 sono andati a fuoco 157 veicoli elettrici su 544mila, per il surriscaldamento e l’incendio delle batterie chiamate a fungere da propulsore. Non si tratta di numeri alti, ove rapportati a quelli che caratterizzano i motori termici. Eppure, non di rado fanno scalpore, in quanto si risolvono in veri e propri disastri.

Incendio auto elettrica

A renderli particolarmente eclatanti sono le grandi difficoltà a spegnere le fiamme una volta che siano divampate. Per riuscirci, i pompieri sono obbligati a utilizzare migliaia di litri d’acqua e sostenere sforzi per ore e ore. Tanto da finire spesso sulle cronache e spingere anche le autorità a prendersi carico di quello che sta diventando un grosso problema.

Tra le soluzioni sempre più adottate, c’è quella relativa al divieto di parcheggio nei garage condominiali o, come in Corea del Sud, di farlo a piena carica. Un provvedimento, quest’ultimo, emanato dal governo dopo un clamoroso incendio scoppiato a Incheon, che ha causato la distruzione di centinaia di veicoli e abitazioni di un condominio, costringendo un gran numero di famiglie a trovare un riparo di fortuna.

Si tratta però di palliativi, sino a quando non si metterà mano realmente al problema, ovvero alle batterie stesse, rendendole più sicure di quanto non siano al momento. Ed è quello che ha pensato di fare una start-up statunitense, 24M. La sua risposta è stata declinata nell’Impervio battery separator, un dispositivo che desta attenzione sin dal nome, effettivamente curioso.

Impervio auto separator: di cosa si tratta?

L’azienda innovativa statunitense, che vanta tra i finanziatori anche Volkswagen, ha pensato bene di varare una tecnologia che consente di evitare la pericolosa formazione dei dendriti. Ovvero di quelle strutture metalliche le quali possono accumularsi e infine tradursi in cortocircuiti interni, esplosioni e incendi.

Il suo funzionamento è stato spiegato da 24M con un video di presentazione che l’azienda ha pubblicato sul suo sito ufficiale. Dal quale è possibile notare come le due celle agli ioni di litio con chimica nichel-manganese-cobalto da 10 ampere della batteria, siano caricate al 100% di capacità e poi condotte al 100% di sovraccapacità.

Incendio auto elettrica

L’eccedenza di carica che ne consegue, porta alla formazione dei dendriti. Mentre una delle due celle è di tipo standard, l’altra è invece dotata del separatore Impervio. Una differenza di non poco conto, se si pensa che la prima, ha visto divampare le fiamme a distanza di 38 minuti dall’inizio del test, arrivando a una temperatura di 145 gradi centigradi. Mentre la seconda, quella dotata di separatore, è riuscita al contrario a conservare la sua stabilità nel corso dell’intera ora della prova. Nel corso della quale ha toccato una temperatura massima pari a 30 gradi centigradi.

Anche LG Chem sta lavorando per dare risposte al problema

A commentare il tutto è stato Yet-Ming Chiang, Vhief Scientist di 24M e professore del Massachusetts Institute of Technology (MIT). Lo ha fatto ricordando che “per molti anni le sfide di sicurezza hanno limitato la fattibilità commerciale delle più promettenti chimiche cellulari di nuova generazione. La capacità di prevenire i dendriti e rilevare guasti interni che 24M Impervio ha dimostrato, può consentire la commercializzazione di una nuova classe di batterie di grande area e alta densità energetica basate su chimiche a predominanza di litio-metallo e silicio”.

Occorre comunque sottolineare come quella di 24M non rappresenti l’unica soluzione al problema degli incendi delle auto elettriche proposte negli ultimi tempi. Sulla riduzione del rischio di incendi è impegnata anche LG Chem. L’azienda sudcoreana, in particolare, sta puntando sul rinforzo dello strato rinforzato di sicurezza che modifica la resistenza elettrica in base alla temperatura, in modo da bloccare il flusso di elettricità nelle prime fasi di surriscaldamento.

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