Per aumentare l’autonomia delle auto elettriche basta montare un piccolo pannello solare

Dario Marchetti Autore
L’idea è di una startup statunitense, Dartsolar, che ha messo in vendita il kit a circa 3300 euro
Auto elettriche in ricarica

Installare dei pannelli solari sul tetto al posto del tradizionale box portatutto: questa è l’idea di una startup statunitense, Dartsolar, per aumentare l’autonomia delle auto elettriche in movimento. Un’idea che è stata congegnata da Omid Sadeghpou, un proprietario di Tesla Model Y che ha pensato bene di sfruttare commercialmente quello che pure doveva essere il semplice risultato di un hobby molto praticato nel panorama degli appassionati di auto, ovvero procedere alla personalizzazione del proprio mezzo. Un hobby il quale potrebbe ora rivelarsi estremamente proficuo, a livello commerciale. Soprattutto alla luce della vera e propria ansia da autonomia che colpisce molti proprietari di EV.

Darsolar, i pannelli solari sul tetto per aumentare l’autonomia delle auto elettriche

La ricerca di soluzioni in grado di integrare l’energia solare nelle auto elettriche non rappresenta propriamente una novità. Basti pensare al lavoro condotto in tal senso anche da grandi marchi come Hyundai, con risultati però troppo alterni per sfociare in sistemi commerciali. Sadeghpou, però, sembra essere riuscito a trovare il modo per farlo, sfruttando a tal proposito il sole californiano.

Dartsolar

Il pannello pieghevole di Dartsolar, che porta lo stesso nome dell’azienda, può essere installato sul tetto dell’auto, consentendo per tale via di ricaricare la batteria senza alcuna necessità di collegamento alla rete elettrica. Il progetto è stato testato nel corso degli ultimi mesi su alcune Tesla Model Y, fornendo risultati probanti.

Il progetto della startup statunitense si sostanzia in un portapacchi solare il quale può essere montato su qualsiasi auto elettrica al momento in circolazione. A comporre il kit sono sei pannelli fotovoltaici estraibili a basso profilo, ognuno dei quali dotato di una potenza nominale di 160 Watt, per una potenza totale di sistema di 960 Watt. A regolare il valore può comunque essere il guidatore, sulla base della quantità di energia elettrica necessaria in un determinato momento.

Quando il veicolo su cui è montato il sistema è in movimento, in base a quanto dichiarato dall’azienda, soltanto due dei sei pannelli fotovoltaici restano esposti al sole. Ne consegue, logicamente, che in fase di guida Dartsolar può produrre un massimo pari a 320 Watt.

I risultati sono effettivamente interessanti

Stando a quanto dichiarato dalla startup statunitense, questo ambizioso progetto sarebbe in grado di aggiungere tra i 30 e i 40 chilometri di autonomia al giorno, a vantaggio di qualsiasi auto elettrica. A renderlo possibile una produzione totale di energia stimata di circa 5 kWh ogni 24 ore. Si tratta quindi di un valore che inizia a farsi interessante, anche per chi è abituato ad un uso continuo della propria auto elettrica.

Dartsolar

Peraltro, se il prototipo, chiamato Beta1, costruito con un telaio in legno, è stato in grado di assicurare circa 31 chilometri di autonomia aggiuntiva dopo cinque ore di esposizione solare, Sadeghpour non si è fermato. Tanto da essersi messo al lavoro su una versione avanzata, la Beta2, che ha l’ambizione di quadruplicare l’autonomia fino a 120 chilometri. Una nuova versione che si propone anche di risolvere alcuni problemi di aerodinamica derivanti dall’innalzamento di circa 28 centimetri. Per farlosi è pensato al ricorso a un telaio più sottile, in fibra di carbonio.

Nonostante la sua capacità, il sistema presenta un peso inferiore ai 75 chilogrammi e dimensioni compatibili con i parcheggi standard americani, i quali sono notoriamente più ampi di quelli europei.

Per quanto riguarda i costi, il prezzo del kit negli Stati Uniti è di 3.450 dollari, quindi poco meno di 3.300 euro al cambio attuale. Un prezzo il quale va a comprendere tutte le parti stampabili in 3D del caso, i tubi telescopici in acciaio inossidabile e i pannelli solari. Secondo la stessa azienda, la durata prevista dell’intero sistema va a superare i 10 anni. Ora non resta che capire come sarà accolto dal mercato.

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