Rivoluzione patente digitale, detta anche patente elettronica o patente mobile per lo smartphone. L’articolo 64-quater del Codice dell’amministrazione digitale (CAD), introdotto dal decreto legge 19/2024, ha istituito il portafoglio digitale italiano o Sistema IT Wallet. Target: garantire che tutte le persone fisiche e giuridiche nell’Unione abbiano un accesso transfrontaliero sicuro.
Per ora, ecco il portafoglio italiano con le versioni digitali di tre documenti: tessera sanitaria, tessera europea di assicurazione di malattia (TS/TEAM) e patente di guida mobile. Si attende un decreto. Intanto, la patente digitale è resa progressivamente disponibile ai cittadini a decorrere dal 23 ottobre 2024, data nella quale i primi 50.000 cittadini potranno chiedere la versione digitale.
Cos’è
Uno. La patente è un documento di riconoscimento equivalente alla carta di identità: cartacea o digitale, nulla cambia.
Due. Obiettivo: soddisfare l’obbligo di esibizione da parte dei conducenti dei veicoli durante la circolazione sul territorio nazionale previsto dall’articolo 180 del codice della strada. Se Polizia o Carabinieri chiedono, il guidatore esibisce o la patente cartacea o la patente digitale.
Come avere la patente digitale
Tre. Occorre installare l’app IO gratis e, una volta verificata la possibilità, avanzare la richiesta della versione digitale, inserendo i dati della propria patente nella sezione “Documenti”. Il ministero ha comunicato che la patente “è resa progressivamente disponibile ai cittadini a decorrere dal 23 ottobre 2024, data nella quale i primi 50.000 cittadini potranno chiedere la versione digitale”. Perché quei 50.000? Perché in passato hanno fatto un test. In futuro, poco alla volta, sarà elettronica per tanti e poi per tutti. Per attivare Documenti su IO, è richiesto di autenticarsi nuovamente in app con SPID o CIE. Questo passaggio è necessario per garantire che i documenti siano con certezza quelli associati all’identità della persona.
Un po’ per volta
Il rilascio ha un calendario di abilitazione:
dal 23 ottobre per 50.000 cittadini;
poi dal 6 novembre a beneficio di 250.000 persone;
quindi dal 30 novembre per 1.000.000;
infine dal 4 dicembre sarà disponibile tutti gli utenti dell’app IO.
All’interno delle prime tre finestre temporali di abilitazione, gli utenti saranno selezionati con criterio randomico dentro la base utenti dell’app IO: insomma a caso.
Requisiti tecnici
Per attivare Documenti su IO, lo smartphone deve soddisfare requisiti minimi.
Per iOS: dispositivi con una versione di iOS pari o successiva a quella supportata dagli iPhone 6s e successivi.
Per Android: dispositivi con Android 8.0 o versioni successive.
È inoltre necessario che il cellulare non sia compromesso, ossia non siano state rimosse le restrizioni imposte dal sistema operativo (a esempio, il jailbreak per iOS o il rooting per Android).
Se il telefonino soddisfa questi requisiti ma si riscontrano problemi nell’attivazione di Documenti su IO, potrebbe dipendere da limitazioni legate a servizi Google o al sistema operativo Apple. A esempio, alcune funzioni potrebbero non essere disponibili o non attivarsi se il dispositivo non è aggiornato o se sono presenti delle limitazioni di configurazione del sistema operativo.
Eventuali guai nell’attivazione della funzionalità potrebbero dipendere anche da fattori quali le politiche di sicurezza o restrizioni specifiche imposte da Google o Apple.
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Anagrafe nazionale
Quattro. Quando Polizia o Carabinieri guardano qualsiasi patente (digitale o cartacea), comunque possono consultare l’anagrafe nazionale degli abilitati alla guida, per verificare la corrispondenza dei dati e l’esistenza di provvedimenti “ostativi” alla guida. Esempio: stop alla licenza per guida in stato alterato da alcol o droga.
Cinque, Nel caso invece di un’infrazione che comporta il ritiro materiale della patente di guida, il conducente deve consegnare all’organo di controllo la licenza “fisica”. Gli agenti aggiorneranno la banca dati interforze, così da impedire l’indebito utilizzo della patente mobile. Già, perché c’è il ritiro di quella di plastica rosa, non viene certo ritirato lo smartphone.
Quali documenti servono per guidare l’auto
Per circolare con veicoli a motore, il conducente deve avere con sé questi documenti.
Primo: la carta di circolazione, il certificato di idoneità tecnica alla circolazione o il certificato di circolazione, a seconda del tipo di veicolo condotto.
Secondo: la patente di guida valida per la corrispondente categoria del veicolo (nonché lo specifico attestato sui requisiti fisici e psichici, qualora ricorrano le ipotesi). In alternativa, l’autorizzazione per l’esercitazione alla guida per la corrispondente categoria del veicolo al posto della patente di guida più un documento personale di riconoscimento.
Terzo: il certificato di assicurazione obbligatoria Rc auto, Responsabilità civile.
Guidare senza patente
Se hai dimenticato la patente a casa e guidi l’auto senza, multa di 42 euro. Se, senza giustificato motivo, non rispetti l’invito dell’autorità di presentarti, entro il termine stabilito, agli uffici di Polizia per fornire informazioni o esibire documenti, 430 euro. Alla violazione consegue l’applicazione della sanzione prevista per la mancanza del documento da presentare, con decorrenza dei termini per la notificazione dal giorno successivo a quello stabilito per la presentazione dei documenti.
L’invito a presentarsi per esibire i documenti non si applica nel caso in cui l’esistenza e la validità della documentazione richiesta possano essere accertate tramite consultazione di banche di dati o archivi pubblici (articolo 180 del Codice della strada).
Chi viaggia in auto con licenza italiana falsa viene punito dal Codice della strada (articolo 116): illecito amministrativo alla prima infrazione, verbale di 5.100 euro. Nell’ipotesi di recidiva nel biennio c’è il reato, con multa di 5.100 euro e arresto fino a un anno. Può esserci anche il reato di “Falsità materiale commesso da privato” o “Uso di atto falso” (articoli 482 e 489 del Codice Penale rispettivamente) con denuncia a piede libero: reclusione da due a dodici mesi. In generale, per chi causa un incidente senza patente, sono guai a livello di rimborso: deve risarcire i danni all’assicurazione (rivalsa).