La patente di guida come tutti sanno è quel documento che permette di circolare per le strade italiane con le auto, con i furgoni, con le moto, con i camion e così via dicendo. Solo con una patente di guida in corso di validità un automobilista o chiunque altro, è considerato in regola secondo i dettami del Codice della Strada. E così che l’interessato non corre rischi di incorrere in sanzioni e multe oltre che di incorrere in un autentico reato nel caso di gravi eventi. La patente si consegue a partire dai 18 anni (la patente B per guidare l’auto). Ma occorre rinnovarla a periodi prestabiliti e con regole che si basano anche sull’età del guidatore.
Patente di guida, come ottenerla in sintesi
Bisogna andare alla scuola guida, frequentare i corsi e superare la prova di teoria e quella pratica per ottenere la prima volta la patente di guida. Stessa prassi per chi ha perso la patente per via della perdita dei punti o per revoche del documento. La patente B si può prendere a 18 anni di età. Quella per un ciclomotore o per le Mini Car, a 16 anni. Dopo il conseguimento, la patente viene consegnata al diretto interessato ed in genere è valida per 10 anni.
Le multe per patente scaduta
Una patente scaduta è come se un guidatore si mette alla guida senza averla mai conseguita. E come prevede il comma n° 11 dell’articolo n° 126 del Codice della Strada, le sanzioni previste per chi circola con patente scaduta sono pesanti dal punto di vista amministrativo e quindi pecuniario. Si va infatti da una multa minima di 155 euro ad una di 624 euro. E se non si adempie al versamento della sanzione, o se la patente non viene rinnovata, ecco che il Codice della Strada prevede la revoca del documento.
Quando la validità del documento è ridotta sensibilmente
Chi prende la patente a 18 anni e la rinnova normalmente a 28, avrà ulteriori 10 anni di validità del documento. A 38 anni è lo stesso così come a 48 anni. Ma nel momento in cui si superano i 50 anni di età, il rinnovo vale solo per 5 anni. In pratica ogni 5 anni occorrerà rinnovare la patente e sarà così fino a 65 anni. Dopo infatti il rinnovo è di 3 anni in 3 anni. Peggio ancora dopo gli 80 anni, sempre che a quella età il patentato sia reputato idoneo a continuare a guidare. In quel caso il rinnovo è biennale.
Perché cambia la durata della patente?
Il fatto che in base all’età cambino le durate del documento è una questione di sicurezza. Infatti si tende, ed a ragione, a considerare una persona in età avanzata meno idoneo a guidare rispetto ad uno più giovane. Per rinnovare la patente infatti occorre un certificato medico che serve per confermare ancora una volta l’idoneità al documento da parte del diretto interessato. Le età prima citate riguardano il documento scaduto. Chi come detto rinnova la patente a 48 anni avendola presa la prima volta a 18 anni, avrà il documento rinnovato per 10 anni e quindi il nuovo rinnovo sarà a 58. Quindi i 5 anni scattano a partire dal primo rinnovo successivo a quello effettuato quando non si avevano completati ancora i primi 50 anni di vita. Lo stesso vale per ilntaglio di durata a 3 o a 2 anni per le età più avanzate prima citate.