Pasticcio Usa sul giro di vite anti auto cinesi connesse

Ippolito Visconti Autore News Auto
Le restrizioni dell’amministrazione Biden sui componenti delle auto cinesi sottostimano i costi per le aziende statunitensi.
auto cinese connessa 2

Il presidente Usa in uscita Biden vuole imporre restrizioni su software e hardware cinesi utilizzati nei veicoli statunitensi connessi. L’obiettivo è tutelare la sicurezza degli States. Ma in realtà le restrizioni dell’amministrazione di Sleepy Joe sui componenti delle auto del Dragone sottostimano i costi per le aziende yankee. La US Consumer Technology Association (CTA) ha espresso preoccupazioni al Dipartimento del Commercio, come rivela il Global Times (organo del Partito Comunista).

Le date

A settembre 2024, il Dipartimento del Commercio ha proposto un divieto radicale: zero software e hardware cinesi chiave nei veicoli connessi sulle strade americane. Con divieti software che entreranno in vigore nel 2027 e quelli sull’hardware nel 2029, ha riferito Reuters.

auto cinese

Cos’è la CTA

La CTA è la più grande associazione commerciale di tecnologia del Nord America e rappresenta l’industria tecnologica di consumo statunitense da 505 miliardi di dollari. Che supporta oltre 18 milioni di posti di lavoro negli Stati Uniti, ha affermato il documento. La US Consumer Technology Association ha affermato che il Bureau of Industry and Security (BIS) del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti valuta che da 42 a 281 entità saranno potenzialmente interessate dalla norma proposta e che l’onere iniziale dei costi per queste entità è compreso tra 30.964 e 38.554 dollari. Ma è impossibile stimare con precisione il vero impatto sui costi che questa regolamentazione avrà nella finestra temporale di 30 giorni di questo periodo di commento. 

Sono guai seri

La norma proposta non affronta la relazione tra questi sistemi e l’ecosistema wireless mobile più ampio: la tecnologia che comprende i sistemi di connettività automobilistica non è unica o esclusiva dei veicoli connessi. Invece, potrebbe involontariamente spazzare via un’ampia gamma di applicazioni che sono essenziali, specie per auto elettriche sempre più evolute. Il gruppo industriale statunitense raccomanda di estendere le tempistiche da uno a tre anni per il software e da quattro a sei anni per l’hardware, poiché queste tempistiche sarebbero meglio allineate con le realtà della produzione automobilistica. Insomma, serve tempo per eliminare software e hardware cinesi, e sostituirli con quelli di altra provenienza.

Auto del Dragone come demone di Washington

Il 13 gennaio, il presidente uscente degli Stati Uniti Joe Biden ha tenuto un discorso: “La Cina non ci supererà mai”. Dragone come demone di Washington, anche nel settore auto. Un’ansia strategica. Lo stesso giorno, l’amministrazione di Sleepy Joe ha annunciato misure di controllo delle esportazioni relative all’Intelligenza Artificiale. Il divieto per le aziende Usa di esportare in determinati paesi, tra cui la Cina, non ha creato più spazio di sviluppo per l’industria statunitense. 

Nvidia scende in campo

Stando al presidente e Ceo della Semiconductor Industry Association (SIA) John Neuffer, questa nuova regola, “promulgata senza alcun contributo significativo da parte dell’industria”, causerebbe danni duraturi all’economia yankee e alla competitività globale nei semiconduttori e nell’IA. In un post sul suo sito ufficiale, Nvidia ha sottolineato: “Sebbene mascherate da misure anti Cina, queste regole non farebbero nulla per migliorare la sicurezza degli Stati Uniti”. Si dovrebbe passare dalla mentalità “tu perdi, io vinco” a “cooperazione win-win”. No a una mentalità da Guerra Fredda (vedi la lista nera anti CATL). 

I numeri della sana cooperazione: vedi le auto Tesla

Per esempio, nel 2024, le vendite di Tesla in Cina hanno superato le 657.000 unità, segnando un aumento annuo dell’8,8 percento e stabilendo un nuovo record; Starbucks ha aggiunto 290 nuovi negozi nella nazione della Grande Muraglia nel quarto trimestre dell’anno scorso, entrando in 78 mercati a livello di contea… A partire dal 2024, ci sono ben 73.000 aziende statunitensi stabilite nel Celeste Impero, con investimenti totali superiori a 1,2 trilioni di dollari, che coprono vari settori come l’elettronica, la produzione automobilistica, i beni di consumo e i servizi finanziari. 

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