Mentre arriva una bocciatura unanime della legge Bilancio 2025 che tassa di più le company car, ecco Transport & Environment controcorrente. “Promettente riforma del governo italiano sull’auto aziendale”, afferma. Ieri, dice, l’Italia aveva un sistema fiscale che non faceva quasi nessuna distinzione tra un’auto elettrica e un’auto a benzina o diesel fino a 160 gr di CO2/km.Ma ora la legge è stata adeguata per favorire le tecnologie più pulite, riducendo il divario fiscale a soli 40 punti percentuali (10% per le elettriche, 50% per le ibride).
Più tasse sulle auto termiche
“Ora è il momento di aumentare ulteriormente la pressione fiscale sulle auto super inquinanti e di affrontare la tassazione delle flotte aziendali nel suo complesso”. L’Italia dovrebbe inoltre riformare le detrazioni e gli ammortamenti dell’Iva, nonché le imposte di registro, sostiene.
La spinta degli Stati a favore delle elettriche
Un nostro commento: quindi, secondo Transport & Environment, l’auto elettrica va spinta anche tassando le termiche. Ogni singolo Stato che spreme i possessori di macchine a benzina e diesel affinché il full electric trionfi.
Cosa ne pensa l’Aniasa
L’Aniasa (l’Associazione che all’interno di Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilità) la pensa diversamente: “Un autogol per l’erario e per la transizione ecologica del nostro parco circolante, con aggravi per dipendenti e imprese, nonché a danno dell’industria automotive già in difficoltà”. L’effetto della misura della legge Bilancio 2025? Un aumento della tassazione sulle buste paga di circa un milione di italiani che utilizzano l’auto aziendale, che graverà maggiormente sui redditi medio-bassi. Prendendo in considerazione i veicoli aziendali più noleggiati, l’organizzazione stima un aumento annuo del valore imponibile del benefit auto in media di 1.600 euro (+67%). Morale: sarà preferibile il mantenimento delle vetture già assegnate (non soggette alla nuova normativa), ritardando l’acquisto e, nel caso del noleggio, prorogando i contratti in essere. Ci sarà una riduzione nel solo 2025 di almeno il 30% delle immatricolazioni di autovetture a uso noleggio lungo termine (circa 60.000 unità). E un -20% degli acquisti da parte di società (15.000 unità). Con stimabili minori entrate per l’erario e gli enti locali pari a 125 milioni di euro l’anno.