Nuovo Codice della Strada, l’unica (vera) misura di sicurezza introdotta è l’alcolock

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Una importante novità riguarda l’introduzione dell’alcolock per i recidivi, un dispositivo che impedisce l’avviamento del motore.
alcolock

Dopo mesi di discussioni e modifiche, finalmente il nuovo Codice della Strada ha ricevuto il via libera definitivo da entrambe le Camere, entrando ufficialmente in vigore lo scorso sabato. Anche se all’inizio sembrasse che la riforma fosse ampiamente accettata, con la popolazione che ne condivideva la necessità e le novità introdotte, tra cui l’alcolock, nella pratica sembra rivelarsi una storia diversa.

Uno degli obiettivi principali di questa riforma, promossa dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, riguarda nettamente la lotta contro l’abuso di alcol e droghe in generale, oltre che alla guida. Adottando una politica di ‘tolleranza zero’, le nuove disposizioni, soprattutto sul lato “sanzionatorio”, sono pensate per rendere le strade più sicure. Le nuove misure, però, non sono ben accolte da tutti, con alcune associazioni, in particolare quelle che rappresentano i consumatori di cannabis terapeutica, che sollevano forti dubbi.

test posto di blocco

A partire da ora, le forze dell’ordine avranno il potere di effettuare test salivari per rilevare la presenza di droghe direttamente sulle strade. Lo stato di alterazione psicofisica alla guida non è più considerato un fattore determinante, dato che è il consumo anche di molto precedente alla guida a essere di fatto punito. I trasgressori rischiano pesanti sanzioni: multe che vanno da 1.500 a 6.000 euro, la sospensione della patente da uno a due anni, fino alla reclusione che può arrivare a un anno.

Le pene diventano ancora più severe per chi è sorpreso a guidare sotto l’effetto di alcol o droghe due volte in due anni, con la revoca immediata della patente e la confisca obbligatoria del veicolo. In caso di incidente, le sanzioni raddoppiano, e nei casi più gravi, come lesioni gravi o omicidio stradale, la pena detentiva può arrivare fino a 18 anni di carcere.

Anche davanti all’inasprimento delle sanzioni, il governo non ha modificato i limiti alcolemici stabiliti dalla normativa precedente. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha infatti chiarito che non sono introdotti cambiamenti riguardo i tassi alcolemici. L’unica vera novità riguarda proprio l’introduzione dell’alcolock per i recidivi, un dispositivo che impedisce l’avviamento del motore nel caso in cui il conducente risulti positivo al test dell’alcol. Recidivi che, in soldoni, non sono altro che i portatori di due precedenti sanzioni dovute a risultati positivi dell’alcol test.

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Questa tecnologia, già sperimentata con successo in altri Paesi europei, ha l’obiettivo di prevenire piuttosto che punire, cercando di ridurre il rischio di incidenti causati da conducenti che possono mettere a repentaglio la sicurezza stradale. L’alcolock, dunque, rappresenta un valido deterrente per i guidatori recidivi.

Il senso di una riforma sul tema della sicurezza sulle strade, dunque, sembra andare nella giusta direzione quando mira a salvare più vite invece di agire solo sulle punizioni (alcune anche fuori dalla ratio legis, come la positività alle droghe punita anche a una settimana dall’effettivo utilizzo). Nel caso dell’alcolock, lo strumento annulla l’utilizzo di un mezzo di trasporto da parte di chi può essere effettivamente pericoloso.

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