C’è la firma di Draghi. Nuovi incentivi auto: adesso è tutto ufficiale, dopo sei-sette settimane di attesa sfiancante. Infatti, il decreto Energia era del 1° marzo 2022. Il provvedimento entrerà in vigore soltanto il giorno successivo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Poi servono altri passaggi burocratici, come la nuova piattaforma web dei bonus. Prevede 650 milioni l’anno per tre anni, fino al 2024.
Le risorse rientrano tra le risorse stanziate dal Governo nel Fondo automotive per il quale è stata prevista una dotazione finanziaria complessiva di 8,7 miliardi di euro fino al 2030.
Nella fascia di emissioni 0-20 g/km (elettriche), con un prezzo fino a 35 mila euro + Iva, è possibile richiedere un contributo di 3.000 euro, a cui potranno aggiungersi ulteriori 2.000 euro se è contestualmente rottamata un’auto inferiore a Euro 5.
E per l’acquisto di nuovi veicoli di categoria M1 nella fascia di emissione 21-60 g/km (ibride plug-in), con un prezzo fino a 45 mila euro + Iva, è possibile richiedere un contributo di 2.000 euro a cui potranno aggiungersi ulteriori 2.000 euro con rottamazione.
Poi per l’acquisto di nuovi veicoli di categoria M1 nella fascia di emissioni 61-135 g/km (endotermiche a basse emissioni), con un prezzo fino a 35 mila euro + Iva, è possibile richiedere un contributo di 2.000 euro col rottame.
Incentivi auto solo ai privati, ma…
Gli incentivi per l’acquisto dei veicoli elettrici, ibridi, plug-in ed endotermiche sono concessi soltanto alle persone fisiche. Una piccola percentuale dei fondi è riservata alle società di car sharing per l’acquisto dei veicoli elettrici, ibridi, plug-in. In favore di piccole e medie imprese, comprese le persone giuridiche, esercenti attività di trasporto di cose in conto proprio o in conto terzi sono inoltre previsti contributi per l’acquisto di veicoli commerciali di categoria N1 e N2, nuovi di fabbrica, ad alimentazione esclusivamente elettrica.
Commenti ai bonus
Gli incentivi sono una risposta concreta e molto attesa a un settore che attraversa una profonda sofferenza. La misura pluriennale permette alle aziende di fare programmazione industriale verso lo sviluppo. Gli incentivi non sono risolutivi ma sono uno strumento emergenziale per attraversare un periodo difficile: lo dice il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti. La pandemia, la carenza di materie prime e la guerra mettono a dura prova anche questo settore. È necessario aprire una riflessione sulla doverosa transizione ecologica che deve essere sostenibile, possibile e non lasciare dietro di sé morti e feriti, chiosa.
Sentiamo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor: finalmente una buona notizia per gli automobilisti e per gli operatori del settore auto che stanno lavorando in un mercato che nel primo trimestre di quest’anno è sceso ai livelli del 1967 anche per l’attesa di incentivi ripetutamente annunciati e non ancora operativi.