Le Lancia approderanno sul mercato mosse da importanti propositi. Con la Ypsilon 2024 inizierà ufficialmente il nuovo corso che, sotto la guida di Luca Napolitano, porterà un nuovo modello ogni due anni. Tra le future uscite, gli appassionati smaniano dalla voglia di scoprire come sarà la nuova Lancia Delta.
Un nome mitico, che rievoca i fasti del passato, quando macinava vittorie su vittorie nel campionato del mondo di rally. Le imprese contro le maggiori rivali dell’epoca permisero al Costruttore di avere un forte ritorno d’immagine. Ecco perché, memore dei bei tempi andati, il marchio ha tentato nel 2008 di rilanciare il modello con una nuova generazione. Che, tuttavia, non ha mai tenuto fede alle attese nei suoi 6 anni di storia, prima del suo mesto ritiro dal mercato nel 2014.
Lancia Delta 2028: ipotesi di look
Da allora è trascorso quasi un decennio, dove il brand si è eclissato. Il portafoglio, ridotto a un unico modello, denota è stato figlio di alcune scelte strategiche sbagliate. Ma adesso la Casa piemontese coltiva delle ambizioni rinnovate. Con la nascita di Stellantis nel 2021, frutto della fusione tra Fiat Chrysler Automobiles (FCA) e PSA Groupe, alcuni miti del passato hanno ottenuto una seconda chance. Il ritrovato brio di Alfa Romeo, culminato nel programma Fuoriserie, aperto dalla 33 Stradale, conferma le rinnovate ambizioni. Adesso, però, c’è da scoprire se troverà altrettanta forza dentro di sé Lancia con la Delta del futuro.
Se i portavoce del marchio si astengono dal concedere delle anticipazioni, la fantasia degli artisti digitali galoppa selvaggia. Il maestro dei pixel Tommaso D’Amico si è probabilmente ispirato alle parole di Napolitano nel suggestivo rendering pubblicato su YouTube. Difatti, le linee sembrano rispondere alle promesse del CEO, secondo cui la nuova Lancia Delta sarà geometrica e muscolosa. La vettura rappresentata viene presentata come la figlia naturale dell’indimenticabile Delta HF 4WD svelata al Salone di Francoforte del 1987. Il veicolo venne concepito al preciso scopo di consentire all’azienda di concorrere al mondiale di rally.
“Con questa mia proposta – spiega D’Amico – riprendo, nelle linee generali, l’estetica del mito, con parafanghi allargati e altri dettagli stilistici”. Una serie di dettagli porta alla mente i fasti della fine degli anni Ottanta, tra cui l’imponente frontale e i quattro fari, attualizzati con le luci a LED e materiali moderni. Completano il pacchetto estetico una zona posteriore piatta, nonché dei cerchi da 21 pollici. L’abitacolo vanta un sistema di infotainment evoluto, mentre sotto il cofano D’Amico ha pensato a un’unità benzina turbo AT8 da 2.0 litri, in grado di sprigionare 350 CV di potenza, inviata alle ruote mediante il cambio automatico.