Pochi giorni fa Stellantis e Fiat hanno confermato l’arrivo della nuova Fiat 500 Ibrida nel 2026, che avrà un nome italiano, così come la produzione. Ciò permetterà, finalmente, all’azienda di poter applicare la bandiera italiana alla vettura. Il modello sarà infatti assemblato presso lo stabilimento di Mirafiori, che da tempo chiedeva un nuovo modello da affiancare alla Fiat 500e, modello elettrico della city car che ultimamente si trova in difficoltà a causa della scarsa richiesta. La nuova 500 Ibrida e la 500e aggiornata, con batteria di maggiore capacità e costo minore rispetto al modello attuale, dovrebbero garantire la produzione di circa 200.000 unità all’anno. Tuttavia, secondo i sindacati si trattano di numeri ancora troppo bassi e che non garantiranno un futuro per lo stabilimento torinese.
Fiat: secondo i sindacati servono più modelli da produrre a Mirafiori, oltre alla nuova 500 Ibrida e 500e
Edi Lazzi, segretario della FIOM di Torino, durante un’evento tenutosi oggi a Torino ha avuto modo di discutere della situazione. Lazzi ha specificato che l’arrivo della nuova 500 Ibrida è sicuramente una buona notizia, ma non basta da sola a trainare la produzione dello stabilimento. Secondo il segretario della FIOM, lo stabilimento di Mirafiori rischierà di chiudere i battenti tra 7 o 8 anni se non arriveranno nuovi modelli da assemblare.
Dello stesso parere è Luigi Paone, segretario generale di UILM Torino, che crede si debba garantire un ricambio generazionale allo stabilimento. Per questo, c’è bisogno dell’intervento di istituzioni locali e del Governo, che devono trovare, una volta per tutte, una soluzione con Stellantis e garantire il futuro dello stabilimento di Mirafiori.
Oltre alla Fiat 500 Ibrida, la casa automobilistica ha presentato anche la nuova 500e Mirafiori, una versione speciale della city car elettrica dedicata ai dipendenti dello stabilimento. Questo modello sarà disponibile esclusivamente sul mercato italiano.